Entra in vigore il Protocollo n° 13 alla CEDU: verso un'abolizione totale della pena di morte in Europa
- Il 1° Luglio 2003 entra in vigore il Protocollo n°13 alla Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo che mette al bando la pena di morte in ogni circostanza, compresi i crimini commessi in tempo di guerra o di imminente pericolo di guerra.
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- I leader del Consiglio d'Europa hanno accolto quest'oggi l'entrata in vigore del Protocollo n°13 alla Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo che mette al bando la pena di morte in ogni circostanza. Sottolineando che la pena di morte è la peggiore violazione dei diritti umani, il Presidente dell'Assemblea parlamentare, Peter Schieder, ha dichiarato che, de facto lo spazio libero dalla pena di morte dei 45 Stati membri, dovrebbe essere esteso agli USA e al Giappone, paesi osservatori presso il Consiglio d'Europa.
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- Il Segretario Generale dell'Organizzazione, Walter Schwimmer, ha ricordato che il Consiglio è stato la prima organizzazione internazionale a redigere un testo giuridico che mettesse al bando la pena di morte in tempo di pace. "Adesso siamo i primi a estenderlo alle situazioni di guerra", ha precisato.
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- Per approfondimenti si rinvia al sito del Consiglio d’Europa:
- http://www.coe.int/DefaultEN.asp (in inglese) -
- http://www.coe.int/Defaultit.asp (in italiano)
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- In particolare si segnala il
- Dossier tematico sulla pena di morte.
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- Il comunicato stampa di Amnesty International
- - Amnesty International saluta l’entrata in vigore di un nuovo trattato che proibisce la pena di morte in ogni circostanza.
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- Amnesty International saluta l’entrata in vigore, prevista per il 1° luglio, del Protocollo N. 13 alla Convenzione europea sui diritti umani e le liberta’ fondamentali, che proibisce la pena di morte in ogni circostanza. “Si tratta di un chiaro messaggio politico: la pena di morte e’ inaccettabile, sempre e comunque” – ha dichiarato Karen Hooper, responsabile pena di morte della Sezione Italiana di Amnesty International.
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- Il Protocollo N. 13 proibisce la pena di morte in ogni circostanza, compresi i crimini commessi in tempo di guerra o di imminente pericolo di guerra. Questo trattato colma la lacuna del precedente Protocollo N. 6, che proibiva la pena di morte ad eccezione degli atti commessi in tempo di guerra o di imminente pericolo di guerra.
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- “I 26 Stati membri del Consiglio d’Europa che hanno firmato ma non ancora ratificato il Protocollo N. 13 devono farlo al piu’ presto” – ha aggiunto Hooper.
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- Amnesty International preme sui quattro Stati membri del Consiglio d’Europa che non hanno ne’ firmato ne’ ratificato il Protocollo N. 13 (Armenia, Azerbaigian, Federazione Russa e Turchia) a farlo senza ulteriore ritardo. L’organizzazione per i diritti umani e’ inoltre preoccupata per il fatto che altri quattro Stati membri (Armenia, Federazione Russa, Serbia / Montenegro e Turchia) devono ancora ratificare il Protocollo N. 6.
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- Il Protocollo N. 13 e’ stato aperto alla firma degli Stati membri del Consiglio d’Europa il 3 maggio 2002 ed entra in vigore domani, 1° luglio, tre mesi dopo la ratifica del decimo Stato.
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- Il Protocollo N. 13 e’ stato ratificato da 15 Stati membri del Consiglio d’Europa: Andorra, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Georgia, Irlanda, Liechtenstein, Malta, Romania, San Marino, Svezia, Svizzera e Ucraina.
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- E’ stato firmato ma non ancora ratificato da: Albania, Austria, Bosnia – Erzegovina, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Moldova, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Serbia / Montenegro, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ungheria.
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- Roma, 30 giugno 2003
- Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
- Amnesty International Italia – Ufficio stampa
- Tel. 06 4490224 - 348 6974361
- http://www.amnesty.it
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