La Corte Penale Internazionale condanna le sanzioni economiche statunitensi al procuratore della stessa Corte e a un membro del suo Ufficio
La Corte penale internazionale (CPI) condanna le sanzioni economiche imposte oggi dagli Stati Uniti al procuratore della Corte e a un membro del suo ufficio. Le sanzioni sono state imposte a seguito della decisione del 5 marzo 2020 della Camera d'appello della Corte dell'Aja che autorizza le indagini del pubblico ministero su possibili crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Afghanistan dal 2003.
Questi atti coercitivi, diretti contro un'istituzione giudiziaria internazionale e i suoi funzionari pubblici, sono senza precedenti e costituiscono gravi attacchi contro la Corte, contro il sistema dello Statuto di Roma della giustizia penale internazionale e, più in generale, contro lo stato di diritto.
Le nuove misure sono un altro tentativo di interferire con l'indipendenza giudiziaria e processuale della Corte e con il suo lavoro cruciale per affrontare crimini gravi e preoccupanti per la comunità internazionale, come previsto dallo Statuto di Roma della CPI.
La Corte continua a sostenere con fermezza il suo personale e la sua missione di combattere l'impunità per i crimini più gravi del mondo ai sensi del diritto internazionale, in modo indipendente e imparziale, conformemente al suo mandato. Così facendo, la Corte beneficia del forte sostegno e dell'impegno di due terzi degli Stati del mondo che sono parti dello Statuto di Roma.