La Presidenza dell’Associazione Universitaria di Studi Europei, AUSE, ha diffuso il seguente commento al conferimento del Premio Nobel per la Pace all’Unione Europea
Plaudendo al conferimento del Premio Nobel per la Pace all’Unione Europea siamo certi di interpretare un sentimento ampiamente diffuso nella nostra Associazione.
La motivazione del Premio sottolinea l’esempio di pacificazione offerto dall’Unione Europea mediante l’impegno a diffondere e consolidare al proprio interno la pratica della democrazia e il rispetto dei diritti fondamentali della persona e del principio dello stato di diritto.
Il Premio intende segnalare l’esperienza dell’integrazione europea come un esempio di pacificazione valido per altre regioni del mondo.
Come si suol dire in analoghe occasioni, noblesse oblige. Quanti agiscono, con responsabilità di governo, in seno alle istituzioni dell’Unione e in quelle di tutti i suoi stati membri, devono sentirsi obbligati, oggi più di ieri, ad affrontare la crisi economica che ci attanaglia con spirito di solidarietà nei rispetto dei Trattati e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione.
La solidarietà deve tradursi nella forte determinazione a far compiere all’Unione il passo che è obiettivamente indispensabile e indilazionabile: la messa in opera di un governo europeo, autenticamente ‘sopranazionale’, nel campo dell’economia e in quello della politica estera.
L’Unione Europea deve impegnarsi ancor più di prima a costruire un ordine di pace nel mondo spendendo, come leva di potere, la propria identità di ‘potenza civile’ che privilegia l’uso del soft power per la risoluzione delle controversie internazionali secondo i dettami della Carta delle Nazioni Unite e le disposizioni dei propri Trattati.
Il Premio Nobel deve anche servire a riflettere su cosa significhi la pace interna all’Unione: non soltanto assenza di guerra fra stati - traguardo già raggiunto -, ma anche pace sociale, cioè rispetto dei diritti economici e sociali di tutti, a partire dai soggetti più vulnerabili, mediante politiche di genuina economia sociale di mercato.
Chi andrà a ricevere il Premio? Trattandosi non della firma di un trattato, ma di un evento di alto significato simbolico, una prima ipotesi potrebbe essere quella che assegna il compito al Presidente dell’Unione, Herman Van Rompuy, accompagnato da una delegazione di ‘cittadini dell’Unione’.