L'Alto Commissario dei diritti umani esorta il Governo turco e la società civile ad adottare misure urgenti per allentare le tensioni nel Paese
L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navy Pillay, ha accolto in modo favorevole la decisione del Governo turco di sospendere eventuali azioni riguardanti Gezi Park finché sulla questione non si sarà pronunciato un tribunale competente, esprimendo altresì l'auspicio che la destinazione di questo spazio urbano possa divenire oggetto di un referendum popolare.
L'Alto Commissario ha rilevato come le manifestazioni iniziali nate per salvaguardare Gezi Park si siano trasformate in un'ampia protesta anti-governativa durante la quale migliaia di persone sono state ferite a causa dell'uso di gas lacrimogeni e almeno quattro persone sono morte in circostanze ancora da chiarire.
Definendo l’attuale situazione della Turchia altamente infiammabile, Navy Pillay ha invitato le autorità di Ankara a riconoscere come sia stata proprio la pesante risposta data alle proteste di piazza ad innescare un ampliamento delle proteste anche ad altri aspetti della vita democratica del paese, compresi quelli relativi ai diritti umani quali la libertà di riunione, di pensiero e di espressione.
Ricordando la propria profonda preoccupazione per l’eccessivo uso della forza da parte della polizia contro pacifici manifestanti, Navi Pillay ha sostenuto che l’obiettivo da perseguire, anche in simili momenti di concitazione, deve essere quello di rispettare e preservare vite umane. In questo senso, l'Alto Commissario si è detta consapevole della necessità che ogni abuso della forza venga punito dalle autorità competenti, chiamate così a dimostrare la propria volontà di ripristinare pienamente lo Stato di diritto.
Pillay ha concluso sottolineando che occorre affrontare la situazione turca nell’ottica dei diritti umani "affinchè le sfide presenti possano convertirsi in opportunità per la società civile".