Learning by Experience: viaggio studio in Israele e Palestina degli studenti magistrali in HRG (16-25 luglio 2019)
Dal 16 al 25 luglio 2019 si è svolto il viaggio studio in Israele e Palestina organizzato nell’ambito dell’innovativo progetto di insegnamento “Learning by Experience”, finanziato dall’Università degli studi di Padova ed organizzato dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”.
Undici studenti selezionati nell’ambito del corso di laurea magistrale “Human Rights and Multi-level Governance”, accompagnati dal professor Alberto Lanzavecchia e da Luca Gazzola dello staff del Centro, hanno viaggiato in diverse zone di Israele e dei Territori Occupati Palestinesi (OPT) per interagire con attori istituzionali e non istituzionali coinvolti nel conflitto Israelo-Palestinese, e per rilevare direttamente sul campo la situazione dei diritti umani.
All’arrivo, gli studenti sono stati ricevuti dall’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv, dove hanno incontrato il Vice Capo Missione Gianmarco Macchia e la Responsabile Stampa e Affari Politici Giulia Calabrese. Durante l’incontro hanno avuto l’opportunità di approfondire la relazione tra Italia e Israele, che quest’anno celebra il suo settantesimo anniversario, e il ruolo dell’Italia nel processo di pace. I due funzionari hanno anche fornito agli studenti consigli sulle prospettive di carriera.
Il 17 luglio gli studenti hanno visitato il museo Yad Vashem presso il World Holocaust Remembrance Center. Nel pomeriggio hanno poi incontrato la Delegazione dell’Unione Europea in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza che ha illustrato l’attuale situazione in Cisgiordania, la relazione con l’Autorità Nazionale Palestinese e i programmi dedicati allo sviluppo e supporto della Palestina.
In seguito, gli studenti hanno incontrato il Console Generale italiano, Fabio Sokolowicz e i Programme manager dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) che hanno illustrato il loro lavoro e hanno fornito uno spaccato del ruolo della cooperazione italiana in diverse aree di intervento: salute, emergenza / umanitaria, diritti umani, uguaglianza di genere, società civile, sicurezza.
Durante la mattina del 18, gli studenti hanno partecipato a un incontro a Ramallah con il Ministro di giustizia dell’Autorità Palestinese, Mohammad Shalaldeh, il quale ha spiegato l’impegno palestinese per il rispetto degli standard internazionali sui diritti umani e gli sforzi per l’implementazione dei principali strumenti internazionali sui diritti umani.
Nel pomeriggio gli studenti hanno avuto l’opportunità di parlare con ricercatori ed attivisti dell’ONG italiana Cospe e di Al-Haq, una ONG palestinese indipendente che si occupa di diritti umani con sede a Ramallah, che operano sul campo per raccogliere dati sulle violazioni dei diritti umani, in particolare le condizioni all'interno delle carceri.
I seguenti due giorni, il 19 e il 20 luglio, sono stati dedicati al workshop, presso l’Università di Betlemme, sul tema del patrimonio culturale e dei diritti umani, lavorando insieme agli studenti del Master in Development and Cooperation (MICAD) dell’università locale.
L'approccio didattico si è basato sulla combinazione di alcune lezioni teoriche tenute dal Dr. Giorgio Andrian, dal Prof. Alberto Lanzavecchia, dalla Prof.ssa Carla Benelli e dal Dr. Luigi Bisceglia, e su dei gruppi di lavoro su casi concreti, scelti tra i siti della lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO : la Chiesa della Natività e percorsi di pellegrinaggio, la città di Hebron, Venezia e le colline del Prosecco. Alla fine, gli studenti hanno presentato i loro risultati su come migliorare le condizioni dei siti UNESCO. La combinazione di diverse esperienze pregresse e origini ha favorito una partecipazione molto efficace e risultati brillanti.
Il 20 e 21 gli studenti si sono trasferiti a Sebastia, dove hanno soggiornato in una Mosaic Guest House, restaurata per fornire un esempio di sviluppo sostenibile e investimenti nel patrimonio locale. Successivamente hanno visitato una cooperativa di donne specializzata in ceramiche artigianali e cenato in un ristorante a conduzione familiare, entrambi esempi concreti di empowerment. Il giorno successivo gli studenti hanno visitato le rovine romane di Sebastia e l'area circostante e nel pomeriggio il centro della città di Nablus.
Martedì 23 gli studenti hanno trascorso la mattinata ad al-Kalil / Hebron, accompagnati da Issa Amro, difensore dei diritti umani. Hanno così sperimentato la vita quotidiana dei palestinesi che vivono in una città segregata, con insediamenti israeliani al suo interno. In particolare, hanno avuto la possibilità di visitare la Tomba dei Patriarchi, che è un luogo sacro sia per i musulmani sia per gli ebrei, che si trova tra la moschea e la sinagoga e rappresenta perfettamente la divisione della città di Hebron.
Nel pomeriggio gli studenti hanno incontrato il presidente della Hebron International Resources Network che ha presentato il loro lavoro nello sviluppo locale dell'area circostante.
La sera hanno raggiunto il villaggio di At-Tuwani e hanno interagito con il movimento Youth Sumud Freedom, che resiste pacificamente all'occupazione israeliana attraverso la nonviolenza, nelle colline a sud di Hebron. Hanno incontrato il leader del comitato popolare Hafez Hureini che ha raccontato la sua storia e spiegato perché la nonviolenza è la soluzione più praticabile per porre fine al conflitto.
Il giorno successivo gli studenti hanno aiutato i ragazzi del Sumud Freedom Camp a raccogliere pneumatici abbandonati nelle aree circostanti, per creare in una collina un enorme simbolo della pace, in preparazione della giornata internazionale della pace del 21 settembre. Nel pomeriggio i volontari dell'ONG Operazione Colomba, un corpo di pace nonviolento che opera nell'area di At-Tuwani, hanno presentato il loro lavoro, che consiste principalmente nel portare i bambini a scuola e i pastori a pascolare pecore e capre per proteggerli dai coloni israeliani di Ma'on. Gli studenti hanno quindi visitato la cooperativa di donne di At-Tuwani.
Il viaggio è stato un'opportunità per gli studenti di interagire direttamente con gli attori locali, a tutti i livelli di governance e di vedere l'applicazione dei diritti umani in una zona di conflitto. Inoltre il viaggio ha rappresentato un’esperienza completa in cui vivere l’accoglienza e l'ospitalità della gente locale, ansiosa di mostrare la cultura, le tradizioni e la bellezza della sua terra.