L'Università di Padova ricorda il professor Antonio Papisca a un anno dalla scomparsa

In ricordo di Antonio Papisca, Centro di Ateneo per i Diritti Umani, Università di Padova, 16 maggio 2018

Il Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” il 16 e il 17 maggio ha ricordato Antonio Papisca ad un anno dalla scomparsa con due iniziative.

Mercoledì 16 maggio 2018, alle ore 11.30, presso la sede del Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova, si è svolta la cerimonia di scopertura della nuova targa del Centro intitolato al professor Antonio Papisca alla presenza del Magnifico Rettore, prof. Rosario Rizzuto, del Direttore del Centro, prof. Marco Mascia, del Direttore del Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali, prof.ssa Elena Pariotti, del Presidente della Scuola di Economia e Scienze Politiche, prof. Arrigo Opocher, dei membri del Consiglio direttivo del Centro, di docenti, studenti e personale tecnico amministrativo dell’Università di Padova. Erano presenti anche la Sig.ra Papisca e i figli Luca, Marco e Chiara.

La modifica della denominazione del Centro Diritti Umani in Centro di Ateneo per i Diritti Umani "Antonio Papisca" è stata proposta dal Consiglio direttivo del Centro ed è stata approvata con Decreto Rettorale previo parere favorevole della Commissione Dipartimenti e Centri, della Consulta dei Direttori di Dipartimento, del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione dell'Università degli Studi di Padova.

Di seguito riportiamo gli interventi del Magnifico Rettore, prof. Rosario Rizzuto, e del Direttore del Centro, prof. Marco Mascia.

Rosario Rizzuto, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Padova

“È un grande piacere essere qui. Partiamo da un momento di tristezza perché Antonio non c’è, questo non lo dimentichiamo, e ci manca.

Però se siamo qui oggi e scopriamo la targa, vuol dire che stiamo continuando il suo lavoro, perché quello che ha insegnato quotidianamente, la capacità di portare il pensiero ad avere un impatto sulla società, è un valore che testimonia in maniera forte quella patavina libertas che è la parte del nostro motto di cui siamo particolarmente orgogliosi. Ed è una patavina libertas che si deve declinare quotidianamente, difendendo ed elaborando il pensiero.

Mi è stato chiesto prima, da un giornalista, se i diritti umani sono gli stessi in tutto il mondo, sì sono gli stessi in tutto il mondo. Un valore dell’uomo è promuovere i diritti umani, è uno degli impegni che le società che si ritengono aperte ed evolute devono assumere. Ed hanno diversi modi per farlo. Certamente si immagina che un modo possa essere quello di portare con la forza il proprio modello. Ma noi crediamo che il modo debba essere coerente con i diritti umani e pertanto debba essere quello della cultura, del pensiero, dell’approfondimento, del convincimento. E credo che chi conosceva Antonio sapeva che questa era la sua identità, profondità di pensiero, dolcezza di modi. Che sono quello che rende quasi invincibile il modo di proporli.

Quindi di nuovo oggi mettendo un piccolo segno della nostra gratitudine stiamo ancora una volta mostrando quello che la nostra università ha fatto nei secoli. Io torno a dire che se c’è un filo che lega otto secoli di storia è l’idea che cultura e scienza hanno alla base la libertà, la libertà di sperimentare, la libertà di vivere. Ma è una libertà che deve ricadere sull’intera cittadinanza. Credo che il messaggio di Antonio fosse questo. Lo ha promosso e lo ha lanciato con grande forza ovunque. Quando sono andato al Parlamento Europeo a presentare la nostra università, dalle nanotecnologie all’astrofisica, mi hanno citato Antonio e hanno detto “ma noi la conosciamo bene, perché c’è Antonio Papisca”.

Oggi ricordiamo lui, ma ricordiamo che quanto ha costruito nel campo dei diritti umani è un patrimonio comune che deve durare perché è l’impegno che lui ha iniziato. Ringrazio Marco e il Centro di Ateneo per i Diritti Umani. Marco si è preso la responsabilità con grande passione e con grande capacità. Perché quello che ha realizzato Antonio continui ad essere un punto di forza del nostro Ateneo”.

 

Marco Mascia, Direttore del Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”

“Innanzitutto desidero ringraziare il Magnifico Rettore, prof. Rosario Rizzuto, il Presidente della Scuola di Economia e Scienze Politiche, prof. Arrigo Opocher, la Direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, prof.ssa Elena Pariotti, i membri del Consiglio direttivo del Centro, i colleghi che insegnano nei corsi di laurea sui diritti umani, gli studenti, il personale tecnico amministrativo, per il convinto e costante sostegno che ci hanno dato nel portare avanti le idee e i progetti di Antonio.

Un saluto cordiale alla Sig.ra Papisca e ai figli Luca, Marco e Chiara.

Con la creazione nel 1982 del Centro Diritti Umani, Antonio Papisca ha dato un contributo straordinario allo sviluppo del sapere dei diritti umani nelle tre funzioni primarie dell’Università avendo sempre a mente l’originaria vocazione del “docere per educare e formare” e del “fare ricerca” primariamente finalizzata al docere, in costante interazione con la società.

Nel campo della didattica l’Università di Padova oggi dispone di una filiera completa, ancora unica nel panorama accademico italiano ed europeo, dalla Laurea in “Scienze politiche, relazioni internazionali, diritti umani” alla Laurea magistrale in “Human Rights and Multi-level Governance”, dal Master in Human Rights and Democratisation all’International Joint PhD Programme in “Human Rights, Society, and Multi-level Governance”.

Nel campo della ricerca sulla pace, i diritti umani e la democrazia, l’Università di Padova fa parte della più grande rete mondiale costituita dallo European Inter-University Centre for Human Rights and Democratisation e dal collegato Global Campus, di cui fanno parte oltre 100 università  di ogni parte del mondo. L’Università di Padova inoltre pubblica l’Annuario italiano dei diritti umani / Italian Yearbook of Human Rights che offre dati aggiornati su come l’Italia opera nell’adattare la propria legislazione e le proprie politiche agli obblighi derivanti dal diritto internazionale dei diritti umani e dagli altri impegni che il Governo ha volontariamente assunto di fronte alla comunità internazionale in materia di diritti fondamentali.

Infine, nel campo della terza missione Antonio Papisca ha fin dall’inizio promosso una forte collaborazione con quelli che lui chiamava i mondi vitali: la scuola, l’associazionismo di promozione umana, gli enti di governo locale e regionale, le organizzazioni internazionali. Ha dato un apporto straordinario allo sviluppo dell’insegnamento dei diritti umani e della cittadinanza democratica nella scuola di ogni ordine e grado. Ha portato il movimento per la pace e la nonviolenza ad abbracciare la via istituzionale alla pace. Ha portato gli Enti locali ad inserire nei loro Statuti la cosiddetta “norma pace diritti umani” che ha aperto poi la strada all’impegno delle città in questo settore. Ha lavorato con le principali organizzazioni internazionali per promuovere forme avanzate di democrazia internazionale.

E’ un patrimonio che Antonio ha lasciato alla comunità accademica e che noi ci impegniamo a portare avanti e a sviluppare in attuazione dell’art. 1,2 dello Statuto della nostra Università, che Antonio ha contribuito a scrivere: “L’Università degli Studi di Padova, in conformità ai principi della Costituzione della Repubblica Italiana e della propria tradizione che data dal 1222 ed è riassunta nel motto “Universa Universis Patavina Libertas”, (...) promuove l’elaborazione di una cultura fondata su valori universali quali i diritti umani, la pace, la salvaguardia dell’ambiente e la solidarietà internazionale”.

 

In ricordo del prof. Antonio Papisca, giovedì 17 maggio 2018, alle ore 16.00, nella Sala delle Edicole di Palazzo Liviano si è svolto il seminario sul tema “Difensori dei Diritti Umani. Il progetto “Città Rifugio” e il ruolo degli Enti locali e delle organizzazioni di società civilepromosso dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani e dalla Cattedra UNESCO Diritti Umani Democrazia e Pace dell'Università di Padova, insieme con la Rete "In Difesa Di - per i diritti umani e chi li difende".

Sono intervenuti Annalisa Oboe, Prorettrice alle relazioni culturali, sociali e di genere; Marco Mascia, Direttore del Centro di Ateneo per i Diritti Umani "Antonio Papisca";  Francesco Martone, Coordinatore della Rete In Difesa Di – per i diritti umani e chi li difende; Violetta Plotegher, Membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, Assessora della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, V. Presidente del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani; Francesca Benciolini, Assessora alla Pace e ai Diritti Umani, Comune di Padova; Stefano Zoletto, Presidente di Peace Brigades Internationa (PBI Italia); Enrico Rinuncini, Sindaco di Ponte San Nicolò; Alessandro Luigi Bisato, Sindaco di Noventa Padovana; Francesca Dall’Aglio, Assessora alla Pace e ai Diritti Umani del Comune Rubano; Aurora D'Agostino, Giuristi Democratici; Leonardo Arnau, Ordine degli Avvocati di Padova.

 

Difensore dei Diritti Umani. Iqbal Masih non ha fatto in tempo a diventare grande. Aveva quattordici anni quando lo hanno ucciso. Difendeva i diritti dei bambini contro lo sfruttamento da lavoro forzato.

Bambini abusati, trafficati, bambini soldato, ragazzi di strada, bambini plagiati da internet, bambini bombardati, bambini profughi, bambini non accompagnati, bambini schiavizzati dalla droga e dalle mafie, bambini sui barconi che naufragano nel Mediterraneo forza otto prima ancora che l’Europa li rifiuti, bambini figli di immigrati che si vedono negati elementari diritti di cittadinanza.

Che il mondo degli adulti si accorga e pianga e si ravveda”.

(Antonio Papisca, Noi, diritti umani. Rappresentazione di dignità umana, et di pace, Marsilio, 2016).

 

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