Nazioni Unite: 61a sessione dell'Assemblea Generale
Si è ufficialmente aperta lo scorso 12 settembre 2006 al Quartiere generale delle Nazioni Unite la 61a sessione dell’Assemblea Generale; successivamente alla cerimonia di apertura, hanno avuto luogo dal 14 al 15 settembre il Dialogo di alto livello su migrazioni internazionali e sviluppo e, dal 18 al 19 settembre, l’Incontro di alto livello dei Paesi meno sviluppati. Concluso quest’ultimo appuntamento, si è aperto il dibattito generale annuale – durante il quale saranno discusse alcune tematiche già oggetto dei lavori del Summit mondiale del 2005, assieme a punti ormai consueti nell’Ordine del giorno dell’Assemblea: la riforma del Consiglio di Sicurezza e del Segretariato delle Nazioni Unite, il ruolo della Commissione per il Peacebuilding e del Consiglio diritti umani, la nomina dell’ottavo Segretario Generale delle Nazioni Unite, le misure per l’attuazione degli obiettivi di sviluppo internazionalmente concordati, la protezione dell’ambiente, lo stato dell’elaborazione della Convenzione internazionale quadro contro il terrorismo, la prevenzione dei conflitti armati (punto dell’ordine del giorno nel cui ambito ha luogo la discussione sull’affermazione del principio della “responsibility to protect”), la rivitalizzazione dell’Assemblea Generale.
-Il Presidente del Consiglio italiano Romano Prodi ha svolto un discorso all’Assemblea lo scorso 20 settembre, sottolineando che:
-Sulla questione della riforma, l’anno scorso, successivamente ad un’intensa serie di negoziazioni, un momento di stasi ci ha permesso di realizzare le premesse per dare alle Nazioni Unite un ruolo maggiormente incisivo, a beneficio dell’intera Comunità internazionale. La Commissione sul Peacebuilding è il primo risultato di ciò perché sottolinea il nesso inscindibile tra sviluppo, sicurezza e diritti umani. L’ impegno primario per i diritti umani e per salvaguardare i diritti umani dovrebbe costituire un obiettivo di ogni Stato che desideri dare una base etica più forte alla sua politica estera. I risultati raggiunti dalla riforma su questo punto, attraverso l’istituzione del nuovo Consiglio diritti umani, dovranno ancora essere valutati. L’altro risultato significativo, è l’affermazione del principio della responsabilità di proteggere […].
-Nei giorni antecedenti l’intervento del Primo Ministro italiano a New York, i responsabili dell’organizzazione non-governativa Nessuno tocchi Caino avevano formalmente invitato il Capo del Governo ed il Ministro degli Affari Esteri italiani ad includere il tema della abolizione della pena di morte tra le priorità politiche dell’Italia nell’ambito dei lavori della 61a sessione dell’Assemblea Generale. Secondo il Segretario Generale dell’organizzazione non-governativa “agli impegni espressi dal Governo di fronte al Parlamento a luglio deve seguire la presentazione alle Nazioni Unite di una proposta di risoluzione per una moratoria universale sulle esecuzioni capitali per la totale abolizione della pena di morte”.
-Il fatto che il discorso di Prodi facesse sì riferimento all’impegno italiano a favore dell’abolizione universale della pena di morte ma non nello specifico alla promozione di una moratoria universale sulle esecuzioni capitali per il raggiungimento di tale obiettivo, ha portato i dirigenti di Hands off cain a dichiarare: “Nonostante i chiari ed ormai inequivocabili dati che dimostrano come un simile testo sarebbe approvato con una schiacciante maggioranza (tra i 95 e 107 voti a favore e solo tra i 61 e i 68 voti contrari) l’Italia, nuovamente, sta cercando il consenso, che non c’è, dell’Unione Europea, disattendendo in questo modo l’impegno che il Governo italiano aveva assunto di fronte al Parlamento lo scorso 27 luglio. Oggi più che mai, in un tema così rilevante, occorre evitare di caratterizzare l’iniziativa come europea ed occidentale e cercare invece di costruire alleanze con paesi rappresentativi di tutti i continenti”.