Nazioni Unite: il valore dello sport per lo sviluppo e la pace
Lo sport ha assunto sempre più importanza nel sistema delle Nazioni Unite in virtù del contributo che esso può dare al raggiungimento degli obiettivi dell'organizzazione mondiale: lo sport riguarda la partecipazione, l'inclusione, la cittadinanza; lo sport unisce gli individui e le comunità; dai campi per i rifugiati, alle slum, dalle zone di guerra, alle periferie violente delle città, lo sport può migliorare la vita di ogni giorno delle persone vulnerabili e bisognose. Può far la differenza dove altri strumenti hanno fallito.
In questo spirito è stato creato l'Ufficio delle Nazioni Unite sullo sport per lo sviluppo e la pace (UNOSDP) con sede a Ginevra e, nel 2008, è stato nominato un Consigliere Speciale del Segretario Generale sullo stesso tema.
Di recente, il Consigliere Speciale sullo sport per lo sviluppo e la pace, Wilfried Lemke, è stato protagonista di due importanti iniziative sul tema dell'importanza dello sport nelle società: la Tavola rotonda sulle malattie non trasmissibili tenutasi a New York il 21 settembre 2011 e la visita in Israele e Palestina.
Durante il meeting di alto livello sul controllo e la prevenzione delle malattie non trasmissibili, Lemke ha rilasciato una dichiarazione in cui pone l'accento sulla fondamentale importanza dello sport nel prevenire alcune malattie non trasmissibili, come quelle cardiache, il diabete o altre legate allo stile di vita. Lemke ha inoltre sottolineato la rilevanza dello sport e dell'educazione fisica nelle scuole e la necessità che siano promossi e sostenuti a prescindere dalla cultura, dal livello di sviluppo, dal genere e dalle abilità tecniche, allo scopo di favorire stili di vita sani. Anche se spesso lo sport richiede investimenti iniziali significativi, ha aggiunto il Consigliere Speciale, nel lungo periodo esso restituisce in benefici i costi sostenuti, contribuendo al benessere degli individui e della società.
Dopo le visite nel giugno del 2009 e nel febbraio del 2011, Wilfried Lemke è tornato per una visita di tre giorni in Israele e Palestina. Tale iniziativa nasce dalla profonda convinzione che lo sport può aprire dei canali di dialogo e di comprensione reciproca e farsi propulsore dello sviluppo sociale nella regione. Lemke è stato invitato a partecipare alla conferenza dedicata allo sport come strumento di mediazione tra le culture (Sport as a mediator between cultures) e organizzata congiuntamente dal Ministero della cultura e dello sport israeliano e il Ministero federale tedesco degli interni. In tale occasione, Lemke ha esortato ambasciatori e alti dignitari ad essere mediatori del potenziale positivo e dei migliori valori dello sport, al fine facilitare lo scambio, il rispetto e la tolleranza e superare le difficili situazioni di conflitto e incomprensione. In agenda vi era anche la questione della libertà di movimento di atleti, allenatori, funzionari e materiale sportivo nella regione, sia che essi provengano da Israele sia dalla Palestina; su questo punto, il Consigliere Speciale ha espresso la sua opinione favorevole e il suo supporto all'organizzazione di tavoli di dialogo da tenere tra i Comitati olimpici nazionali di Israele e Palestina e ha promosso un ampio consenso e sostegno a tale iniziativa.