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Nazioni Unite - La Cambogia è il centesimo paese ad aver ratificato il Protocollo Facoltativo alla Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne

Una donna afgana, vestita con un burqa integrale, sorregge il proprio figlio all'interno del campo profughi Roghani a Chaman, una città al confine con il Pakistan
© UN Photo

La Cambogia è il centesimo paese ad aver ratificato il Protocollo facoltativo alla Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne, strumento giuridico internazionale che consente alle donne, qualora un loro diritto venisse violato nel loro paese di appartenenza, di presentare un’istanza direttamente al Comitato sull’eliminazione della discriminazione nei confronti delle donne.

Cees Flinterman, Presidente del Gruppo di lavoro sulle comunicazioni individuali ai sensi del Protocollo Facoltativo, ha affermato che “i diritti, inclusi quelli delle donne, possono non essere reali, e possono anzi trasformarsi facilmente in un’illusione se non vi sono misure legali che ne garantiscano il rispetto”,  e per questa ragione, "è fondamentale che gli Stati aderenti alla Convenzione individuino soluzioni, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale” per contrastare la discriminazione contro le donne.

Il Presidente Flinterman ha aggiunto poi che attraverso la ratifica del Protocollo, cento stati hanno fornito a tutte le donne e gruppi femminili dei loro paesi gli strumenti che consentono loro di poter esigere dai propri governi nazionali che si rendano internazionalmente responsabili di ogni violazione dei propri diritti, e di poter quindi accedere ai mezzi di ricorso legale, nel caso in cui il Comitato stabilisca che i loro diritti sono stati effettivamente violati.

Il Protocollo Facoltativo permette altresì al Comitato di esperti indipendenti delle Nazioni Unite di svolgere indagini su gravi e sistematiche violazioni della Convenzione, compiute in paesi che hanno ratificato sia la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne, sia il Protocollo facoltativo.

Tuttavia, il Presidente ha ricordato che “le donne continuano a far fronte a numerosi ostacoli nell’accesso alla giustizia, quali la scarsa accessibilità dei servizi di supporto legale, la limitata conoscenza in materia legale, la mancanza d’informazioni circa i propri diritti e la possibilità di rivendicarli, elementi che riducono le capacità di utilizzare con efficacia il Protocollo facoltativo e i suoi strumenti per lottare contro le discriminazioni.” Tale affermazione è sostenuta dal numero relativamente basso di casi denunciati, finora, ai sensi del Protocollo facoltativo.

Flinterman ha esortato quindi gli stati a creare le condizioni necessarie affinché le donne, ed in particolar modo quelle appartenenti a gruppi svantaggiati o che vivono in condizioni di povertà, possano avere pieno accesso alla giustizia.

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