Nazioni Unite: la comunità LGBTI come specifico gruppo vulnerabile nella guerra in Ucraina
In collaborazione con ILGA Europa (Associazione Internazionale di Gay e Lesbiche), le Nazioni Unite hanno elaborato alcune raccomandazioni rivolte agli attori umanitari che lavorano con le persone della comunità LGBTI e che sono state colpite dalla guerra in Ucraina.
Come tutte le altre persone durante ogni guerra, anche le persone appartenenti alla comunità LGBTI hanno dei bisogni essenziali da soddisfare, tuttavia il soddisfacimento di questi potrebbe essere più problematico dal momento che la loro identità di genere o sessuale le potrebbe esporle a esclusione e/o violenza.
La Direttrice Esecutiva di ILGA Europa Evelyne Paradis ha spiegato: “le crisi umanitarie colpiscono tutti, tuttavia ci sono dei gruppi che necessitano di supporto specifico, sulla base delle loro vulnerabilità, e che potrebbero incontrare delle barriere nell’accesso a rifugi, servizi essenziali e assistenza medica, oppure avervi accesso col timore di essere trattati in modo discriminatorio.”
ILGA Europa ha collaborato con le Nazioni Unite per stilare una lista di raccomandazioni per gli attori umanitari e i fornitori di servizi che lavorano con le persone colpite dalla guerra in Ucraina, in modo che questi possano meglio comprendere e cercare di far fronte ai rischi delle persone LGBTI, sia che decidano di rimanere in Ucraina, sia che decidano di lasciare il Paese.
Le raccomandazioni si possono suddividere in tre categorie, la prima mirata ad assicurare inclusività nelle azioni di policy planning, advocacy e risposte; la seconda a creare spazi sicuri; la terza ad assicurare accountability alla popolazione colpita.
Fra le raccomandazioni della primacategoria: raccogliere dati disaggregati, mappare e stabilire contatti con (e fra) le organizzazioni LGBTI, stabilire misure specifiche per l’accoglienza di persone LGBTI, incentivare la partecipazione di individui LGBTI, includere staff con background differenti, fare azioni mirate per ridurre le barriere incontrate dalle persone LGBTI nell’accesso a servizi sociali e programmi, cercare finanziamenti per organizzazioni guidate da persone LGBTI, organizzare campagne di sensibilizzazione e di advocacy al fine di promuovere un atteggiamento non discriminatorio nei confronti delle persone LGBTI.
Fra le raccomandazioni della seconda categoria: assicurare che lo staff sia sensibilizzato ai temi e ai bisogni della comunità LGBTI, rispettare preferenze e privacy individuale, presentare la propria organizzazione come uno spazio sicuro per i membri della comunità. richiedere un trattamento inclusivo da parte del personale medico, facilitare i contatti fra le persone LGBTI in Ucraina e il resto della comunità, permettere a persone transessuali, intersessuali e non binarie di scegliere il tipo di alloggio in cui si sentono più sicure.
Fra le raccomandazioni della terza categoria: consultare direttamente le persone LGBTI per chiedere loro come preferiscono partecipare e assicurarsi che siano informati sui loro diritti, assicurare una comunicazione a due vie, stabilire uno spazio in cui le persone LGBTI possano incontrarsi in modo sicuro e coinvolgere la popolazione LGBTI nella prevenzione e risposta alla violenza di genere.