Nazioni Unite: L'Alta Commissaria per i Diritti Umani Michelle Bachelet interviene alla Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza del Senato della Repubblica
Il 20 gennaio l’Alta Commissaria per i Diritti Umani Michelle Bachelet è intervenuta di fronte alla Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza del Senato, presieduta dalla Senatrice a vita Liliana Segre. L’Alta Commissaria ha espresso la sua soddisfazione per l’istituzione di questa Commissione e, ricordando il “Rapporto della missione in Italia sulla discriminazione razziale, con particolare attenzione all'incitamento all'odio razziale e alla discriminazione” del 2019, ha riconosciuto gli sforzi dell’Italia per le molte misure legislative, giudiziarie e istituzionali adottate.
L’Alta Commissaria ha però espresso preoccupazione per le lacune che tuttora esistono in Italia. Le persone con discendenza africana continuano a subire discriminazioni e violenze, in particolare donne e ragazze. I migranti, oltre ad essere circondati da una narrativa che li esclude e criminalizza, subiscono anche abusi nel mondo del lavoro, come già indicato dal Gruppo di lavoro su imprese e diritti umani. Donne, ragazze e persone di genere diverso sono vittime di offese e minacce, specialmente se politicamente e socialmente attive e vocali. La Bachelet ha ricordato con amarezza il rifiuto da parte del Senato del DDL Zan, un’occasione perduta per estendere la protezione alle vittime di violenza e discriminazione per motivi di sesso, genere, identità di genere, orientamento sessuale e disabilità.
Inoltre, alcune tendenze registrate in Europa, si sono osservate in Italia, come l’aumento dell’antisemitismo e dei pregiudizi anti-musulmani.
L’Alta Commissaria Bachelet urge l’implementazione di forti quadri giuridici, istituzionali e politici per combattere queste tendenze. In particolare invita l’Italia a creare un’istituzione nazionale dei diritti umani, investire in sistemi per registrare statisticamente gli incidenti di discriminazione e i discorsi di odio e a favorire campagne pubbliche e l’educazione ai diritti umani. Sensibilizzando ed educando la popolazione si favorisce il godimento dei diritti umani per tutti e la lotta agli stereotipi e ai pregiudizi.
Infine, la Bachelet ha dedicato la parte conclusiva del suo intervento all'incitamento all’odio e alla violenza online. Secondo la mappa dell’intolleranza redatta da Vox-Osservatorio Diritti Umani, internet e i social media hanno un ruolo fondamentale nell’amplificare tali discorsi e discriminazioni. L’Alta Commissaria chiede una “disintossicazione” di internet e l’impegno di aziende e piattaforme per assicurare la sicurezza di questi luoghi virtuali. L’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani si impegna da sempre su questo tema e ha prodotto molteplici documenti e linee guida. La Bachelet ha riconosciuto l’importanza della libertà d’espressione e ha spiegato che “Affrontare i discorsi d'odio non significa limitare o proibire il diritto di partecipare, di accedere alle informazioni, di parlare o di mobilitarsi. Significa evitare che i discorsi d'odio si trasformino in incitamento alla discriminazione e alla violenza, che è proibito dal diritto internazionale.”