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Nazioni Unite: preoccupante aumento del reclutamento di bambini soldato nel 2024

© UNICEF/Rich

Nell’ultimo giorno del 2024, le Nazioni Unite hanno attirato l’attenzione su una delle crescenti preoccupazioni nel mondo: il reclutamento e l’utilizzo dei bambini nei conflitti armati.

La Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza dell'ONU, adottata dalla maggior parte dei paesi del mondo nel 1989, è un importante risultato internazionale per proteggere i bambini dalla violenza e dagli abusi, insieme al Protocollo opzionale sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati, ratificato finora da 173 paesi.

Tuttavia, il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati in tutto il mondo da parte di governi e regimi persiste ancora, come dimostrato dai conflitti in Israele e Territorio palestinese occupato, Myanmar, Sudan, Libano, Ucraina, Colombia e Haiti, per citarne solo alcuni. Inoltre, i crimini contro i bambini includono rapimento, reclutamento forzato, stupro e violenza sessuale e tratta di esseri umani, come riportato dall'ONU. 

La Rappresentante speciale del Segretario generale per i bambini e i conflitti armati, Virginia Gamba, il 31 dicembre ha sollecitato un'azione immediata per implementare le leggi internazionali, per annientare gli esplosivi nei territori abitati, per fornire aiuti umanitari senza vincoli ai bambini, per proteggere le scuole dall'attività militare e per sradicare le mine antiuomo. 

Sottolineando l'urgenza della situazione e la necessità che nel 2025 il reclutamento e l'uso dei bambini nei conflitti debbano giungere al termine, Gamba ha chiesto di agire: "per ogni momento di ritardo, un altro bambino diventa solamente un altro numero nella lunga lista delle vittime legate al conflitto".

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