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Nazioni Unite: Primo rapporto sui diritti umani delle persone omossessuali

Un attivista sventola una bandiera arcobaleno, il simbolo internazionale dei diritti degli omosessuali
© UN Photo

Il 15 dicembre 2011 è stato pubblicato il primo rapporto delle Nazioni Unite sui diritti umani delle persone omosessuali (LGBT – lesbian, gay, bisexual e transgender). Il rapporto, pubblicato dall’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani, affronta il delicato argomento delle discriminazioni e delle violenze a cui vengono sottoposte milioni di persone nel mondo sulla base del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere.

In base a quanto emerge dal Rapporto, la violenza nei confronti delle persone omosessuali è stata registrata in tutte le regioni del pianeta, con diversi gradi di intensità e con diverse modalità, che vanno dalle minacce psicologiche, alle privazioni arbitrarie della libertà personale, fino a raggiungere gradi di violenza estrema che culminano nell’omicidio, nello strupro e nel sequestro di persona.

Il rapporto evidenza come le violenze nei confronti delle persone omosessuali siano particolarmente brutali rispetto ad altre violenze perpetrate sulla base di pregiudizi. Spesso, inoltre, questi atti non vengono denunciati poiché le vittime temono delle ripercussioni personali o hanno paura di dichiarare la loro omosessualità.

Ad oggi l’omosessualità viene considerata illegale in 76 Paesi e in 5 Paesi, Iran, Mauritania, Arabia Saudita, Sudan e Yeman, è punita con la pena di morte.

L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani invita i governi a far luce sulle violenze motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere e a predisporre un meccanismo per registrare questo tipo di episodi. Sottolinea inoltre la necessità di riconoscere le persecuzioni per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere nell’alveo delle motivazioni che giustificano il riconoscimento dello status di rifugiato. Tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite hanno l’obbligo, sulla base del diritto internazionale dei diritti umani, di depenalizzare l’omosessualità e di adeguare le proprie leggi nazionali in questo senso.

Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, in occasione del panel tenutosi a New York per porre fine alle violenze e alle discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale, si è espresso in proposito, condannando gli atti di bullismo motivati dall’omofobia, che costituiscono una grave violazione dei diritti umani.

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non-discriminazione diritti umani rapporto orientamento sessuale LGBTQI+