Nazioni Unite – Pubblicato il rapporto 2008 sui progressi ottenuti in relazione agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

 

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In preparazione del Summit di alto livello sulla revisione degli Obiettivi di sviluppo del millennio, che si svolgerà a New York il prossimo 25 settembre 2008, le Nazioni Unite hanno pubblicato il rapporto “Delivering on the Global Partnership for Achieving the Millennium Development Goals”, in cui viene tracciato un bilancio relativo al rispetto degli impegni assunti dagli Stati per raggiungere gli 8 obiettivi prefissati.

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Il rapporto è stato preparato dalla Task Force sugli Obiettivi di sviluppo del millennio, istituita dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon per coordinare le attività di oltre 20 Agenzie delle NU impegnate nell’attuazione degli obiettivi (sono inclusi anche il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, l’OCSE e il WTO).

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In estrema sintesi, il rapporto individua progressi significativi in relazione all’alleggerimento/cancellazione del debito dei Paesi più poveri del mondo, ma non altrettanto per quel che riguarda il rispetto degli impegni assunti in materia di aiuto allo sviluppo e di politiche commerciali.

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Settori critici: aiuto allo sviluppo e commercio

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Il flusso di Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS), in crescita a partire dal 2000, ha invece registrato, negli ultimi anni, una sensibile diminuzione (del 4,7% nel 2006 e di un ulteriore 8,4% nel 2007). Al G8 del 2005 di Gleneagles, i Paesi donatori avevano deciso di incrementare l’APS di 50 miliardi di dollari entro il 2010, in modo tale da passare dagli 80 miliardi del 2005 a 130 miliardi nel 2010. Per raggiungere tale obiettivo, bisognerebbe incrementare l’APS di 18 miliardi di dollari all’anno tra il 2008 e il 2010, in modo tale da raggiungere un rapporto tra APS e PIL dei Paesi donatori membri dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) pari allo 0,35% (che, comunque, costituirebbe solo la metà dell’obiettivo dell’ 0,7% fissato dalle Nazioni Unite).

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Nel 2001 è stato lanciato il “Doha round”: una serie di negoziati in seno al WTO con l’intento di facilitare la creazione di “un sistema finanziario e commerciale multilaterale […] aperto, equo, basato su delle regole, prevedibile e non discriminatorio” (Dichiarazione del millennio delle Nazioni Unite, Risoluzione 55/2 dell’Assemblea Generale, 20 settembre 2000). L’ultimo (ennesimo) fallimento dei negoziati svoltisi lo scorso luglio 2008 ha rappresentato un duro colpo per le speranze dei Paesi in via di sviluppo di trarre beneficio dall’apertura del commercio mondiale per di ridurre la povertà interna. Secondo il rapporto, soltanto il 79% delle esportazioni dei Paesi meno sviluppati (least developed countries) hanno libero accesso ai mercati dei Paesi sviluppati, ben al di sotto dell’obiettivo del 97% fissato nel 2005. Nei Paesi OCSE, inoltre, i sussidi all’agricoltura restano alquanto elevati: 363 miliardi di dollari nel 2006, pari a quattro volte circa il livello di APS dello stesso anno.

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Alcuni segnali di progresso 

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Sui 41 Paesi poveri maggiormente indebitati, ben 33 hanno visto il proprio debito estero cancellato per oltre il 90%. Sono tuttavia necessarie ulteriori misure non solo per garantire la cancellazione del debito ai restanti 8 Paesi, ma anche per cooperare con tutti gli altri Paesi indebitati per una migliore gestione del debito estero (nel 2006, infatti, 52 Paesi in via di sviluppo hanno speso più in servizio del debito che in sanità pubblica).

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Il rapporto, inoltre, individua alcuni segnali di progresso anche nei seguenti settori:

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·          accesso ai medicinali;

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·          accesso alla tecnologia, in particolare ai nuovi sistemi di informazione e comunicazione.

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Per la consultazione del rapporto ed ogni altra utile informazione:

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www.un.org/millenniumgoals 

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www.millenniumcampaign.it 

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