Nazioni Unite: si aggrava la crisi nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo

Alla fine di gennaio 2025, le agenzie delle Nazioni Unite hanno lanciato un allarme riguardo al peggioramento della crisi umanitaria nella parte oientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC) e hanno chiesto l’immediata cessazione delle violenze causate dai combattimenti tra le forze governative e il gruppo armato M23 sostenuto dal Ruanda. I ribelli hanno conquistato Goma, la capitale della provincia, e le ostilità hanno costretto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalle loro case e a cercare rifugio nei campi profughi.
Le scorte di beni essenziali si stanno esaurendo, mentre i servizi medici sono sopraffatti dal numero di feriti a causa degli intensi combattimenti a Goma e nei dintorni. Mancano cibo, acqua pulita e forniture mediche. La portavoce del Programma Alimentare Mondiale (World Food Programme), Shelley Thakralhas, ha espresso queste preoccupazioni. L'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha riferito che almeno due siti per gli sfollati interni sono stati bombardati. Sono state denunciate anche violenze sessuali da parte dell'esercito e dei combattenti alleati del Wazalendo nel territorio di Kalehe, nel Sud Kivu. L'avanzata dell'M23 verso Bukavu, la capitale del Sud Kivu, ha sollevato preoccupazioni per un peggioramento della crisi umanitaria che potrebbe portare a una crisi sanitaria. Sono già stati registrati casi di colera e ci sono possibilità di diffusione del vaiolo delle scimmie.
L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) ha espresso le sue preoccupazioni e ha fatto appello alla comunità internazionale affinché sostenga gli sforzi umanitari. L'OIM e i partner umanitari non sono in grado di far fronte o soddisfare le urgenti necessità delle persone colpite. Sono necessari almeno 50 milioni di dollari con urgenza per affrontare gli sfollamenti attuali e prevenire ulteriori sofferenze.