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OMS: Pubblicata una guida sul problema degli abusi sugli anziani

Una donna anziana siede da sola su una panchina vicino a uno stagno in Thailandia.
© WHO/Chadin Tephaval

L'Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’ambito della Giornata Mondiale per la Prevenzione degli abusi sugli anziani, celebrata come ogni anno il 15 giugno, ha pubblicato una guida indicante cinque questioni che meritano di essere prioritizzate. Le cinque priorità indicate sono: combattere l'ageismo, generare maggiori e più efficaci dati sulla prevalenza e sui fattori di rischio e protettivi, sviluppare e mettere in scala soluzioni efficaci dal punto di vista dei costi, creare un caso di investimento, raccogliere fondi.

L’abuso sugli anziani costituisce una violazione dei diritti umani. Gli abusi possono essere di varia natura: fisica, emotiva, psicologica, sessuale, finanziaria e materiale, abbandono, negligenza, perdita di dignità e di coscienza, e possono avere gravi conseguenze, fra cui morte prematura, ferite fisiche, decadimento cognitivo e povertà.

La popolazione mondiale sta invecchiando. Come molte altre forme di violenza, la violenza sugli anziani è aumentata in seguito alla pandemia; anche nelle case di cura specializzate: due terzi delle case di riposo e istituzioni per la cura di anziani a lungo termine hanno ammesso di aver commesso abuso ai danni di anziani nel corso dell’ultimo anno. Nonostante questo dato problematico, il tema dell’abuso sugli anziani è assente dall’agenda politica internazionale.

Combattere l’ageismo (ossia la discriminazione nei confronti di una persona in base alla sua età) è una delle priorità a livello internazionale. Questo è possibile solo grazie alla raccolta di dati rilevanti per qualità e quantità e all’utilizzo di questi dati nell’ambito si una campagna di sensibilizzazione sul problema.

Gli Stati dovrebbero inoltre impegnarsi nella ricerca di soluzioni che siano effettive nel combattere gli abusi e nel monitorare come i fondi a disposizione vengono spesi, senza dimenticare che i fondi allocati ad oggi non sono sufficienti per risolvere il problema.

Il documento pubblicato dall’OMS si inserisce all’interno del decennio dell'invecchiamento in salute 2021-2030 dichiarato dalle Nazioni Unite ed è in linea con gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile (SDGs).

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