ONU: I capi di stato e di governo al Summit del Futuro per adottare il Patto per il Futuro
Il Vertice del futuro del 22 e 23 settembre si propone di adottare il nuovo Patto per il futuro (Pact for the future), un documento finale orientato all'azione per l’implementazione di strategie efficaci per il raggiungimento di un consenso globale su un'idea di futuro comune.
Il 17 luglio 2024 è stata presentata la seconda bozza prodotta dai co-facilitatori del processo intergovernativo: Gerrmania e Namibia.
I capi di stato e di governo ribadiscono la centralità delle Nazioni Unite (NU) in una architettura multilaterale che deve essere rafforzata, per stare al passo con un mondo che cambia, attraverso una maggiore rappresentatività, inclusività, interconnessione e finanziamenti stabili. Ribadiscono altresì “l’incrollabile impegno” nei confronti del diritto internazionale e dei principi e degli obiettivi enunciati nella Carta delle NU. Lo sviluppo dell’interconnessione dei tre pilastri delle NU - sviluppo sostenibile, pace e sicurezza, diritti umani - , nonché la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile enunciati nell’Agenda 2030 delle NU costituiscono altrettanti impegni.
Dopo aver richiamato l’incipit del Preambolo della Carta delle NU che recita “noi, popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra”, i capi di stato e di governo prendono atto che “questo flagello sta assumendo forme nuove e più pericolose” e si impegnano solennemente a rispettare gli obblighi di diritto internazionale, a invertire l'erosione delle norme internazionali, a fare pieno uso di tutti gli strumenti e i meccanismi previsti dalla Carta delle NU e dal diritto internazionale, a intensificare l'uso della diplomazia per risolvere pacificamente le controversie tra Stati, e a porre fine all'impunità.
La persona umana con il suo corredo di diritti fondamentali riconosciuti nella Dichiarazione universale è posta al centro delle azioni per l’attuazione del Patto, un Patto che impegna i capi di stato e di governo a promuovere e proteggere tutti i diritti umani, a riconoscerne l'universalità, l'indivisibilità e l'interdipendenza e a garantire la libertà dalla paura e la libertà dal bisogno per tutti, senza discriminazioni.
La bozza di Patto si articola in cinque grandi capitoli e per ogni capitolo, i capi di stato e di governano “decidono” di intraprendere “azioni”. In tutto le azioni sono 58: 12 per Sviluppo sostenibile e finanziamento dello sviluppo, 17 per Pace e sicurezza internazionale, 7 per Scienza, tecnologia, innovazione e cooperazione digitale, 4 per Giovani e future generazioni, 18 per Trasformare la governance globale.
La bozza si apre con la priorità di accelerare il completo raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, sottolineando l’importanza di finanziamenti per lo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione rivolta alle nazioni in via di sviluppo. Quanto al tema della pace, il capitolo riflette l'impegno a potenziare i principi e gli strumenti della Carta delle Nazioni Unite, anche grazie ad azioni di prevenzione, mediazione e peacebuilding, al fine di individuare le cause profonde dei conflitti e della violenza. Particolare attenzione è dedicata all’intento di disciplinare normativamente lo sviluppo e l’utilizzo di nuove armi che sfruttano la tecnologia più recente e l’intelligenza artificiale. Strettamente connesso a ciò è il capitolo successivo, dedicato al potenziale contributo che scienza, tecnologia e innovazione (STI) possono apportare allo sviluppo sostenibile. La sezione seguente riguarda l'educazione e la partecipazione significativa e inclusiva dei giovani al processo decisionale; come punto finale il documento richiama la Dichiarazione sulle generazioni future (Declaration on Future Generations) che sarà presente come allegato al Patto. Il quinto capitolo si sofferma infine sulla riforma dei principali organi dell'ONU, compreso il Consiglio di Sicurezza, sulla riforma dell'architettura finanziaria internazionale, soprattutto a seguito della pandemia del COVID-19, e sull'identificazione e la gestione di shock globali complessi.
Seppur il multilateralismo sia stato riconosciuto come l'unico modo per dare una risposta collettiva globale a queste sfide esistenziali per le generazioni attuali e future, molte aspirazioni elevate, come l'obiettivo di “porre fine alla povertà in tutte le sue forme” entro il 2030, mancano di misure concrete per attuare un cambiamento significativo. Si può immaginare che alla base delle future strategia vi sarà quindi l’impegno a una ridefinizione degli equilibri nella governance globale.