ONU: verso Il Summit del Futuro, 22-23 settembre 2024
Il 22 e il 23 settembre 2024 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ospiterà il Vertice del futuro: soluzioni multilaterali per un domani migliore (Summit of the Future: multilateral solutions for a better tomorrow) evento che riunirà gli Stati membri, le agenzie ONU, le organizzazioni non governative (ONG), le organizzazioni della società civile (OSC), le istituzioni accademiche, il settore privato e i giovani al fine di creare un nuovo consenso globale su come dovrebbe essere il futuro e su quali strategie debbano essere attuate oggi per garantirlo.
Le origini del Vertice risalgono al 2020, quando gli Stati membri hanno rilasciato la Dichiarazione UN75 (Dichiarazione sulla commemorazione del 75° anniversario dell'ONU) sottolineando la necessità di rafforzare la cooperazione internazionale nell'interesse di raggiungere il futuro auspicato e desiderato. La Dichiarazione comprendeva 12 impegni generali e invitava il Segretario generale a sviluppare e riferire all'Assemblea generale delle Nazioni Unite raccomandazioni per affrontare le sfide attuali e future. Il rapporto “La nostra Agenda Comune” (Our Common Agenda) è stata la risposta del Segretario generale António Guterres a questo appello, recante la proposta di un Vertice finalizzato alla creazione di un nuovo consenso globale su un'idea di futuro comune e sulle strategie più efficaci per il suo raggiungimento.
Nello specifico, il Summit adotterà il Patto per il futuro (Pact for the future), un documento finale orientato all'azione, da concordare in anticipo per consenso attraverso negoziati rigorosamente intergovernativi (le organizzazioni nongovernative sono escluse dalla stanza negoziale). Tale Patto comprenderà poi un Accordo digitale globale (Global Digital Compact) e una Dichiarazione sulle generazioni future (Declaration on Future Generations) come allegati.
L'ultima bozza di Patto per il Futuro resa pubblica lo scorso 17 luglio si articola in cinque grandi capitoli e per ogni capitolo, i capi di stato e di governano “decidono” di intraprendere “azioni”. In tutto le azioni sono 58: 12 per Sviluppo sostenibile e finanziamento dello sviluppo, 17 per Pace e sicurezza internazionale, 7 per Scienza, tecnologia, innovazione e cooperazione digitale, 4 per Giovani e future generazioni, 18 per Trasformare la governance globale.
Tra le “azioni” più significative si segnalano: realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030, affrontare con determinazione il cambiamento climatico, affrontare le cause profonde dei conflitti, proteggere tutti i civili nei conflitti armati, garantire che le persone colpite da emergenze umanitarie ricevano il sostegno di cui hanno bisogno, rispettare le decisioni della Corte internazionale di giustizia, agire per raggiungere l'obiettivo di un mondo libero da armi nucleari, rispettare gli obblighi in materia di disarmo, contribuire al pieno godimento di tutti diritti umani per tutti, migliorare l'uguaglianza di genere e la vita di tutte le donne e le ragazze, rafforzare la partecipazione dei giovani a livello nazionale e internazionale, rinvigorire il sistema multilaterale, rivitalizzare il lavoro dell’Assemblea generale, potenziare il Consiglio economico e sociale e la Commissione per il Peacebuilding, potenziare il pilastro diritti umani delle NU, accelerare la riforma dell’architettura e della governance finanziaria internazionale.
L'Accordo digitale globale intende delineare principi, obiettivi e azioni per promuovere un futuro digitale aperto, libero, sicuro e umano-centrico, ancorato ai diritti umani universali e finalizzato al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Lo scopo dell’Accordo è quindi la creazione e implementazione di un quadro globale inclusivo, essenziale per l'azione multi-stakeholder necessaria a superare i divari in materia di digitale, dati e innovazione. Quanto alla Dichiarazione sulle generazioni future, la recente bozza messa a disposizione dai co-facilitatori presenta già dei chiari principi guida tra cui: la promozione della pace e della sicurezza internazionale nel pieno rispetto dello stato di diritto; la garanzia di diritti politici, civili, economici, sociali e culturali e le libertà fondamentali senza distinzioni o discriminazioni di alcun tipo; il riconoscimento alle generazioni future del diritto alla prosperità e allo sviluppo sostenibile; l’impegno nella sfida contro i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l'inquinamento; l’appello alla necessità di rafforzare la cooperazione internazionale.
Lo scopo generale del Vertice si può quindi considerare duplice: da un lato accelerare gli sforzi per rispettare gli impegni internazionali esistenti e dall’altro adottare misure concrete per rispondere alle sfide e alle opportunità emergenti. Nel disegno dei suoi ideatori, tali obiettivi saranno raggiunti grazie al Patto sopra menzionato, nella speranza di ottenere come risultato un mondo, e un sistema internazionale, meglio preparato a gestire le sfide attuali e prossime, per il bene di tutta l'umanità e delle generazioni future.