diritti umani

PNRR e il lavoro delle persone con disabilità

Il Direttore Generale ANDEL (Agenzia Nazionale Disabilità e Lavoro) Marino Bottà evidenzia come le risorse del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) dedicate alle persone con disabilità vengano al momento prevalentemente utilizzate nell’ambito dell’assistenza, in una prospettiva obsoleta e limitata alla menomazione che non pone la persona al centro nella sua complessità, secondo le indicazioni della Convenzione ONU delle Persone con Disabilità.

Per sostenere un percorso di autonomia e di vita indipendente è necessario invece investire concretamente le risorse nell’ambito dell’inserimento lavorativo, come indicano le Linee Guida per il Collocamento Mirato : i “Principi e Approcci" delle stesse pongono in primo piano i concetti di Multidimensionalità, della “Dimensione del lavoro al centro dei percorsi di inclusione sociale delle persone con disabilità e della più ampia realizzazione dei relativi progetti di vita indipendente”, della necessità di una rete integrata di servizi per il rispetto delle pari opportunità . Non ultimo il “Rafforzamento delle capacità del sistema mediante l’investimento nella formazione degli operatori e il potenziamento delle competenze

Troppe volte accade che i ragazzi/e con disabilità al termine del percorso scolastico si trovino in una condizione di vuoto operativo ed esistenziale, la “fase divano”, con conseguenze come apatia e regressione, problemi comportamentali e rischio di problemi psichici o di devianza.

M. Bottà evidenzia come esistano alternative possibili riportando una buona prassi, dagli ottimi risultati e a basso costo, realizzata dal Collocamento Disabili di Lecco già nel 2012.
Il modello prevede percorsi di Formazione al lavoro di 8/9 mesi nel contesto dei laboratori o di attività organizzati da Cooperative e Associazioni del territorio, adeguatamente attrezzate. Questo dopo un’analisi delle potenzialità dei ragazz* all’ultimo anno scolastico, basata sugli esiti della valutazione multidimensionale della persona già esistente.
L’operatore gestisce e coordina le diverse tappe del percorso e, al concludersi del periodo di formazione del ragazz*, ha abbastanza elementi per delinearne realisticamente il potenziale lavorativo e conseguentemente attivarsi nella ricerca di un’occupazione adeguata.
E’ chiaro quindi come la funzione dell'operatore sia fondamentale e come non si possa prescindere da una formazione ad hoc, sostenuta da un adeguato impegno di risorse economiche, che sia focalizzata su orientamento scolastico-riorientamento-orientamento al lavoro.

Bottà mette in luce l’attuale carenza di personale adeguatamente formato e allo stesso tempo la necessità di una professionalità specifica, favorendo “lo sviluppo delle autonomie e dei prerequisiti lavorativi necessari per realizzare un progetto di vita che preveda il lavoro in età adulta. Al contempo, vista la conoscenza del mondo del lavoro, la figura sosterrà la scuola nella ricerca personalizzata e mirata dei contesti dove svolgere gli stage.” La formazione ad hoc potrà essere rivolta a personale già dipendente degli Enti coinvolti nel progetto. Per tutte queste ragioni, l’ANDEL , in collaborazione con l’Università E-Campus, cui si stanno aggiungendo altri Enti formativi, intende promuovere la formazione della figura professionale del Disability Job Supporter per la scuola/lavoro.

E’ necessaria quindi la collaborazione tra Scuola, Regioni e Anpal per rendere attuabili queste azioni sul territorio nazionale, in continuità con le indicazioni fornite dalle Linee Guida per il Collocamento Mirato.

 

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