Pubblicato il Rapporto ASviS 2024 "Coltivare ora il nostro futuro L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile"
Lo scorso 17 ottobre 2024 l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ha presentato il 9° Rapporto "Coltivare ora il nostro futuro L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile", il quale offre una fotografia del nostro Paese, con uno sguardo all'Europa e al mondo, avanzando proposte per un cambio di rotta radicale.
Tra le novità di questa edizione le previsioni al 2030 e l'individuazione di 4 game changer che potrebbero influenzare profondamente il futuro dell'Italia.
Presentando questo Rapporto gli autori e le autrici rivolgono lo sguardo alla drammatica crisi in Medio Oriente e al perdurare della guerra in Ucraina. Le terribili notizie di questi giorni richiedono con urgenza il ritorno della diplomazia, della pace e del rispetto dei diritti umani, come auspicato dalle Nazioni Unite, e all’Unione Europea di parlare con una voce unica e forte, per contribuire alla risoluzione pacifica dei conflitti, riconoscendo il legame indissolubile tra sviluppo sostenibile, società inclusive e democratiche, e il bene della pace, sempre fragile.
In questo contesto turbolento, il Rapporto analizza la condizione del mondo, dell’Europa e dell’Italia e sottolinea il gap tra aspettative, impegni e realtà. In particolare, i dati e le analisi prospettiche che quest’anno sono state ulteriormente affinate, descrivono con chiarezza il ritardo dell’Italia su tutti i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile e l’inadeguatezza delle politiche e delle risorse messe in campo per raggiungerli.
Secondo il Rapporto 2024 l'Italia procede su un sentiero di sviluppo insostenibile e, nonostante gli impegni presi a livello internazionale anche con la firma del Patto sul Futuro, le scelte del Paese risultano insufficienti per raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
Dei 37 obiettivi quantitativi legati a impegni europei e nazionali, solo otto sono raggiungibili entro la scadenza del 2030, 22 non lo sono e per altri sette il risultato è incerto. È urgente e necessario un profondo cambiamento di approccio e di passo, mettendo lo sviluppo sostenibile al centro di tutte le politiche, accelerando (non ritardando) le transizioni ecologica e digitale, lottando efficacemente contro le disuguaglianze, anche territoriali, sfruttando le opportunità derivanti dalle nuove normative europee sulla sostenibilità nelle imprese e sulla rigenerazione dei territori, e dalla modifica della Costituzione del 2022 per tutelare i diritti delle nuove e future generazioni.