Rapporto ONU: Erosione dei diritti umani in Afghanistan
La Missione delle Nazioni Unite in Afganistan (UNAMA) nel suo rapporto analizza la questione dei diritti umani dopo la presa del potere da parte dei talebani. Il declino nel rispetto dei diritti viene evidenziato dalle esecuzioni extragiudiziali, torture, arresti, detenzioni arbitrarie e le violazioni delle libertà fondamentali.
Questo rapporto conferma la preoccupante situazione che da 11 mesi vive il paese. Una volta crollato il governo eletto, le nuove autorità hanno posto in atto misure per limitare il dissenso con la repressione e riducendo la libertà dei media. A questo riguardo Fiona Frazer -Capo dei Diritti umani presso l’UNAMA- ha dichiarato: “I diritti alla libertà di riunione pacifica, alla libertà di espressione e alla libertà di opinione, non sono solo libertà fondamentali, sono necessari per lo sviluppo e il progresso di una nazione. Permettono a un dibattito significativo di prosperare, beneficiando anche coloro che governano, consentendo di comprendere meglio i problemi che affliggono la popolazione”.
In modo particolare l’erosione dei diritti delle donne è particolarmente sentito. Sia le ragazze che le donne sono i target di una serie di limitazioni che riguardano l’istruzione, il lavoro e la partecipazione alla vita pubblica.
Nonostante il rapporto riconosce le misure adottate dalle autorità afgane per contrastare la violenza, l’UNAMA ha registrato 2.106 vittime civili, 700 morti e circa 1.000 feriti. Questi numeri sono attribuiti ad attacchi mirati da parte del gruppo terroristico che si identifica come lo Stato islamico in Iraq e nel Levante.
La preoccupazione dell’UNAMA verte anche sotto l’aspetto dell’impunità con cui le autorità sembrano aver commesso violazioni dei diritti umani. Il rapporto conclude che le persone più colpite sono quelle appartenenti al precedente governo. Con circa 160 esecuzioni extragiudiziali confermate e più di 178 detenzioni arbitrarie ed oltre 56 casi di tortura.
La già aggravata crisi sociale è esacerbata da una crisi economica e finanziaria che colpisce l’intero territorio. Secondo le stime, almeno 59% della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria, 6 milioni di persone in più rispetto ai dati del 2021