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Bachelet: la mancata riapertura delle scuole per le ragazze è un danno per l’Afghanistan

Tre bambine afghane con i capelli coperti da veli colorati studiano, accovacciate a terra.
© UN Photo

L’Alta Commissaria per i diritti umani Michelle Bachelet ha espresso frustrazione e disappunto dopo la mancata riapertura delle scuole secondarie per le ragazze in Afghanistan, evidenziando come nonostante il promesso impegno delle autorità de facto riguardo l’educazione femminile, la riapertura sia stata ulteriormente posticipata, in attesa di una decisione sulle uniformi.

La negazione dell’educazione viola i diritti umani di ragazze e donne, ha spiegato Bachelet, lasciandole esposte a violenza, povertà e sfruttamento. Inoltre, una discriminazione strutturale come questa è profondamente dannosa per lo sviluppo futuro della nazione.

Ricordando la sua recente visita a Kabul, l’Alta Commissaria ha spiegato che le donne che ha incontrato hanno informazioni, soluzioni e capacità di trovare una via che porti l’Afghanistan fuori dalla crisi economica, umanitaria e dei diritti umani in cui si trova, e che esse hanno insistito sulla necessità di riaprire le scuole anche al livello secondario e terziario.

Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha commentato la decisione dei talebani di sospendere la riapertura delle scuole per le ragazze, esortandoli a riaprire le scuole per tutti gli studenti senza ulteriori ritardi; mentre invece la direttrice esecutiva dell’UNICEF Catherine Russell ha dichiarato che tutte le bambine e tutti i bambini meritano di andare a scuola, in modo da indirizzare il Paese verso quella pace e prosperità che il popolo afgano merita.

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