Riforma del Consiglio di sicurezza: l'Assemblea generale discute proposte di risoluzione
E’ iniziata l’11 luglio 2005 all’Assemblea generale delle Nazioni Unite la discussione della proposta di risoluzione sulla riforma della composizione del Consiglio di sicurezza presentata da 27 Stati. Il progetto di risoluzione (A/59/L.64)non è che una versione consolidata del testo già presentato dal c.d. gruppo del G4 (Brasile, Germania, Giappone e India), testo che trovato il sostegno di Paesi come la Francia, il Belgio, la Danimarca, l’Ucraina e il Paraguay.
-Il testo, come noto, propone di aumentare la composizione del Consiglio di sicurezza a 25 membri, creando sei nuovi seggi permanenti con i medesimi obblighi e le medesime responsabilità dei cinque membri permanenti esistenti e quattro membri non permanenti.
-Due sono le proposte alternative presentate nelle ultime settimane. Ci riferiamo da un lato alla proposta di riforma emersa nel corso dei lavori del quinto summit dell’Unione Africana che si è tenuto in Libia dal 29 giugno al 5 luglio. La risoluzione adottata sul tema propone un allargamento del Consiglio di sicurezza a 26 seggi con 6 nuovi membri permanenti (con tutti poteri dei 5 esistenti, compreso il diritto di veto) e cinque membri non permanenti. Agli Stati africani – secondo questa proposta - spetterebbero due seggi permanenti e due non permanenti.
-Anche il gruppo di Paesi del movimento “Uniting for Consensus” (UFC), guidato dall’Italia, ha presentato l’8 luglio un progetto di risoluzione dell’Assemblea generale sulla riforma della composizione del Consiglio di sicurezza. In una lettera a firma dell’Ambasciatore italiano Aldo Mantovani, vi troviamo allegato un documento che ripropone la proposta di UFC. ( rinviamo al sito http://www.reformtheun.org per il testo della lettera e del progetto di risoluzione).
-Nel corso della sessione pomeridiana dell’Assemblea generale dell’11 luglio, sono intervenuti i rappresentanti di 21 Paesi: dieci di questi sostengono apertamente il progetto di risoluzione del G4, Algeria e Mauritius hanno appoggiato la proposta dell’Unione Africana, mentre a favore della posizione di UFC si sono schierati Argentina, Pakistan e il rappresentante di San Marino.