Scuola estiva di Galway su Discriminazione nei confronti dei disabili


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La Facoltà di Giurisprudenza dell’Università nazionale d’Irlanda di Galway promuove dal 6 al 16 luglio 2006 la seconda edizione della Scuola estiva su Discriminazione nei confronti dei disabili.

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La Scuola estiva di Galway vedrà la partecipazione di un corpo docente internazionale di prestigio (la lista degli insegnamenti è disponibile sul sito internet della Scuola, http://www.eusummerschool.info). La prossima edizione della Scuola estiva sarà dedicata in particolare alla potenzialità della Direttiva quadro dell’Unione europea sulla discriminazione nel lavoro con riferimento al tema delle disabilità. La Scuola si prefigge di promuovere consapevolezza giuridica sulle implicazioni concrete di tale strumento normativo e si rivolge ad avvocati, giudici, studenti di materie giuridiche, organizzazioni non-governative nell’area delle disabilità e più in generale a tutti coloro i quali abbiano interesse nella difesa di interessi collettivi.

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Per richiedere ulteriori informazioni la segreteria della Summer school è anche contattabile attraverso l’indirizzo di posta elettronica disability@eusummershool.info.

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Anche le attività di rimpatrio di stranieri giunti illegalmente in Italia verso la Libia sino al 2004 hanno costituito oggetto di indagine da parte del Comitato. Sono state accertate una serie di malfunzionamenti (“dysfonctionnements”) nel quadro delle procedure amministrative e giudiziarie previste dalla legislazione in materia. Nel domandare allo Stato italiano maggiori elementi a questo proposito, il Comitato ha richiesto che procedure di verifica del corretto operare dei meccanismi di applicazione della legge in materia di immigrazione vengano avviate per ognuno dei casi segnalati.

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Per quanto riguarda l’architettura del sistema penale italiano, il Comitato ha preso in considerazione alcuni regimi di detenzione speciale (in particolare, quelli previsti dall’Articolo 41 bis e dall’Articolo 72 del Codice penale), formulando a questo proposito una serie di raccomandazioni. Il ricorso all’utilizzo dell’Articolo 41 bis al fine di esercitare sui detenuti una pressione psicologica volta a portarli a collaborare con l’autorità giudiziaria costituirebbe secondo il Rapporto una pratica discutibile. Il Comitato inoltre denuncia gravi carenze sofferte da numerose strutture relativamente alla sanità penitenziaria.