Soluzioni digitali per combattere il COVID-19
Un nuovo rapporto del Consiglio d'Europa ha identificato una serie di carenze nella protezione della privacy e dei dati personali in alcune delle misure legali e tecniche adottate dai governi per prevenire la diffusione della pandemia COVID-19 tra i 55 paesi africani, latino-americani e i paesi europei che hanno aderito alla “Convenzione 108” sulla protezione dei dati. Il rapporto, "Soluzioni digitali per combattere il COVID-19", fornisce un'analisi dell'impatto sui diritti alla privacy e alla protezione dei dati del quadro legislativo e delle politiche adottate dai governi, nonché una revisione approfondita e tecnica del tracciamento dei contatti digitali applicazioni e strumenti di monitoraggio.
Invita i governi a garantire la trasparenza delle soluzioni digitali al fine di garantire il rispetto dei diritti alla privacy e alla protezione dei dati. Il rapporto rimpiange inoltre che, nonostante i numerosi appelli al coordinamento e all'interoperabilità delle soluzioni digitali per prevenire la diffusione della pandemia COVID-19, i Paesi abbiano implementato individualmente sistemi ampiamente divergenti, limitando così l'efficacia delle misure adottate.
Il rapporto individua le carenze in una serie di Paesi riguardo al rispetto dei principi della "Convenzione 108" per quanto riguarda questioni quali il requisito di una base giuridica delle misure adottate, la loro proporzionalità e aspetti come la loro giustificazione per interesse pubblico e il consenso dell'interessato per il trattamento dei dati.
Il documento sottolinea che in alcuni paesi i confini tra l'assistenza sanitaria e gli scopi di applicazione della polizia sono talvolta sfumati. Il rapporto sottolinea anche i rischi per la protezione dei dati relativi alla sicurezza, all'archiviazione e alla condivisione dei dati, che ha portato al ritiro di alcune misure in alcuni paesi.
Il rapporto contiene i risultati di un'indagine tra gli stati parti della "Convenzione 108" sull'uso di soluzioni digitali per controllare la diffusione del virus. Dei 47 intervistati che hanno partecipato all'indagine, 36 utilizzano app per tracciare contatti o avvisi di prossimità (77%), 20 per l'autodiagnosi (43%), 11 per l'applicazione della quarantena (23%) e 8 per mappare i modelli di viaggio (17 %). Solo due paesi hanno utilizzato app per il controllo della folla e altri due per i passaporti dell'immunità.
Infine, il rapporto accoglie con favore il fatto che 20 paesi partecipanti al sondaggio abbiano pubblicato i codici sorgente delle app, una misura che può contribuire a costruire la fiducia degli utenti e rendere le app efficaci. Per rafforzare ulteriormente questa fiducia, le relazioni raccomandano di coinvolgere la società civile e il pubblico in generale nello sviluppo di soluzioni digitali e misure di trasparenza.
La Convenzione per la protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato dei dati personali, nota anche come "Convenzione 108", è l'unico strumento legalmente vincolante sulla protezione della privacy e sulla protezione dei dati aperto a qualsiasi paese del mondo.
Il rapporto completo "Soluzioni digitali per combattere COVID-19" è disponibile al seguente link.