Stato di emergenza in Nepal: rischio di gravi limitazioni dei diritti umani fondamentali
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Amnesty International, Human Rights Watch e la Commissione internazionale dei giuristi hanno espresso la loro profonda preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Nepal dopo la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Re Gyanendra. Il 1° febbraio il Re ha infatti preso pieni poteri, messo agli arresti domiciliari l’ex primo ministro Deuba ed altri esponenti del governo. La radio ha annunciato la sospensione delle liberta di movimento e di assemblea.
-Arresti e la sospensione delle libertà civili sono necessarie, secondo il regnante, per permettere all'esercito di concentrarsi sulla lotta ai ribelli maoisti. 25 Organizzazioni non governative hanno fatto appello alla comunità internazionale perché inducano il Re a porre fine allo stato di emergenza.
-La deposizione del governo è avvenuta solo una settimana dopo che l’Alto commissario per i diritti umani, Louise Arbour, aveva incontrato Re Gyanendra in Nepal, manifestando la sua preoccupazione per la crisi nepalese e per il clima prevalente di impunità per le gravi violazioni dei diritti umani compiute sia dal governo che dalla fazione maoista.
-Fonti:
-http://www.peacereporter.net/default_news.php?idn=3132
- http://web.amnesty.org/library/Index/ENGASA310082005
- http://www.hrw.org/english/docs/2005/02/01/nepal10100.htm
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