Summit UE/USA 2006


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A conclusione del Summit Unione Europea/Stati Uniti d’America tenutosi a Vienna lo scorso 21 giugno 2006, è stata adottata una Dichiarazione finale la quale, premettendo che la cooperazione tra i Paesi europei e gli USA è anzitutto motivata dal desiderio di “rispondere alle esigenze di sicurezza per i nostri cittadini per la pace, la sicurezza, la stabilità e ed il benessere in un mondo sempre più globalizzato”, analizza lo stato attuale delle relazioni transatlantiche facendo riferimento principalmente a quattro capitoli:

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  • Promozione della pace, dei diritti umani e della democrazia nel mondo;
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  • Affrontare le sfide globali, compresa la sicurezza;
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  • Promuovere il benessere e le opportunità;
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  • Promuovere la cooperazione strategica nei settori dell’energia e della sicurezza energetica, del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile.
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Se pure la sezione “affrontare le sfide globali, compresa la sicurezza” contiene un importante riferimento alla necessità di assicurare che ogni azione e politica di contrasto al terrorismo rispetti gli obblighi internazionali di Stati Uniti e Paesi Membri dell’Unione, con esplicito riferimento al diritto internazionale dei diritti umani, al diritto internazionale dei rifugiati e al diritto internazionale umanitario, è nella sezione “promozione della pace, dei diritti umani e della democrazia nel mondo” – la quale peraltro occupa quattro delle dieci pagine del testo – che vengono organicamente trattate le dimensioni della cooperazione transatlantica in tema di politica internazionale.

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La sezione si apre con l’impegno comune da parte europea e americana a “lavorare con le Nazioni Unite, con organizzazioni internazionali e regionali, con la società civile e con individui impegnati nella promozione e protezione dei diritti umani, nella democrazia e nel rispetto della legalità internazionale”: in particolare gli estensori della Dichiarazione affermano che “lavoreranno per assicurare che il Consiglio diritti umani divenga un organo efficace ed efficiente dedito alla promozione e protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti e per tutte. Ribadiamo il nostro impegno comune per la riforma delle Nazioni Unite e [...] il nostro sostegno alla Commissione per il peace building e al Fondo delle Nazioni Unite per la democrazia” (corsivo aggiunto).

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Ampio spazio viene dedicato nella Dichiarazione all’esigenza di assicurare un migliore coordinamento delle iniziative attualmente previste a livello multilaterale e bilaterale relativamente alle aree del Mediterraneo e del Medio Oriente. A proposito del tema dei sussidi al popolo palestinese, la Dichiarazione avvalla il meccanismo temporaneo di aiuto internazionale, ribadendo tuttavia la richiesta che il Governo palestinese esprima il proprio impegno a promuovere strategie non-violente di azione politica.

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Relativamente alla questione siro-libanese, l’Unione Europea e gli USA invitano urgentemente la Siria a dare seguito alle rispettive Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e allo stesso tempo ribadiscono il massimo supporto al processo di riforme politiche, economiche ed istituzionali avviate in Libano. La Dichiarazione prende nota degli sviluppi positivi relativi ai progressi nella situazione dei diritti umani in Egitto e nella costituzione di una democrazia pluri-partitica. Assicurato il supporto al nuovo Governo iracheno e confermato il desiderio di cooperare con le autorità di Kabul per il radicamento di istituzioni democratiche in Afganistan, la Dichiarazione registra l’impegno comune a negoziare in maniera costruttiva con l’Iran, a patto che quest’ultimo Paese dia il proprio consenso al programma di monitoraggio della sua politica nucleare proposto dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica.

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La Dichiarazione si sofferma anche sulla situazione – definita come “critica” – nei Balcani Occidentali, sullo stato dei diritti umani in Ucraina e Bielorussia nonché sui conflitti regionali presenti in Moldavia e nella regione caucasica meridionale. La cooperazione con la Federazione russa in aree quali la non-proliferazione e il contro-terrorismo è qualificata come estremamente importante: tuttavia, nel documento, si invita Mosca a rafforzare i propri sforzi in tema di rispetto della legalità internazionale, di garanzia dell’indipendenza del sistema giurisdizionale e di creazione delle condizioni necessarie per consentire un’azione positiva dei mezzi di informazione di massa e delle organizzazioni della società civile nel Paese: a questo proposito, si ribadisce l’importanza dell’Organizzazione per la Co-operazione e la Sicurezza in Europa quale forum pan-europeo e transatlantico di dibattito e azione.

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La sezione dedicata all’America Latina e ai Caraibi vede l’invito al Governo cubano a migliorare la propria situazione nazionale relativa al rispetto e alla promozione dei diritti umani, ma registra anche il desiderio di intensificare la cooperazione dei Paesi della regione con USA e Unione Europea al fine di promuovere “democrazie stabili ed effettive, così come economie di mercato ed una maggiore coesione sociale”(corsivo aggiunto).

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Infine, la sezione dedicata all’Africa contiene dei riferimenti alla situazione di instabilità di Somalia e Zimbabwe, ma anche alla necessità di confermare il supporto euro-statunitense all’attuazione degli Accordi di Pace per il Darfur; relativamente alla Repubblica democratica del Congo infine, la Dichiarazione recita: “nel periodo di post-transizione l’Unione Europea e gli Stati Uniti daranno la priorità al supporto di migliori metodologie di governance, al rispetto dello stato di diritto e alla riforma del settore della sicurezza”.