Trasferimento di individui operato attraverso voli dei servizi segreti statunitensi


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Il Vice-Presidente della Commissione europea Frattini, responsabile dell’area giustizia, libertà e sicurezza, intervenendo lo scorso 27 giugno 2006 alla sessione estiva dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE), ha sostenuto la necessità che gli Stati europei promuovano delle inchieste sul trasferimento di individui operato attraverso voli dei servizi segreti statunitensi; il Commissario ha osservato a questo proposito che: “E’ chiaro che il solo modo per identificare i soggetti che potrebbero essere responsabili – nel rispetto di rigorose garanzie procedurali – fa riferimento – se tutte le condizioni sono rispettate – a giudici indipendenti e liberi da vincoli politici”.

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Inoltre, il Commissario ha inviato un messaggio esplicito agli Stati Membri dell’Unione Europea circa l’esigenza di garantire un migliore controllo democratico – anche attraverso gli opportuni organi parlamentari – dei servizi segreti.

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Frattini ha proposto queste riflessioni nell’ambito della discussione da parte di PACE di una proposta di Risoluzione, successivamente adottata, sull’ormai nota questione dei voli allestiti dalla CIA con l’utilizzo di aeroporti ed altre infrastrutture siti in Paesi europei; nella Risoluzione, l’Assemblea parlamentare richiede il proseguo dell’inchiesta ed invita gli Stati membri del Consiglio d’Europa a sviluppare un quadro normativo che permetta un migliore controllo democratico dei servizi segreti nazionali.

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La proposta di tale Risoluzione segue la pubblicazione del Rapporto – pubblicato lo scorso 8 giugno 2006 – del senatore svizzero Dick Marty, promotore di un’indagine sul tema. Il documento, che si apre con l’avvertenza di non poter fornire prove definitive sul fenomeno a causa della mancanza di un efficace potere investigativo, sostiene che “la totale assenza di serie indagini da parte delle autorità nazionali interessate, implica [...] il rovescio della obbligatorietà della prova”. Secondo le informazioni raccolte da Marty, una vera e propria rete di aeroporti europei sarebbe stata a disposizione della CIA; il senatore afferma quindi che “solo attraverso una forma di collusione intenzionale o gravi negligenze da parte dei Governi europei il radicamento di tale rete in tutta Europa sarebbe stato possibile”.

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Il Rapporto parla di prove evidenti circa il fatto che in Polonia e Romania la CIA avrebbe allestito centri di detenzione segreta, che Spagna, Turchia, Germania e Cipro avrebbero costituito sedi intermedie per intraprendere le operazioni di trasferimento di persone, che Regno Unito, Portogallo, Irlanda e Grecia rappresenterebbero Paesi in cui i velivoli potevano fare soste intermedie e che infine Italia, Svezia, Macedonia e Bosnia avrebbero permesso il rapimento di individui nel loro territorio.

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Come riportato dal portale Euractiv, molteplici rappresentanti dei Governi europei si sono affrettati a minimizzare, se non a rigettare, le accuse contenute nel Rapporto; il Governo tedesco ha affermato la propria intenzione di verificare le accuse che gli vengono mosse, mentre un portavoce della Casa Bianca, Tony Snow, ha invece affermato che: “Non daremo il nostro consenso ad inviare nessuno in una nazione o luogo in cui si pratichi la tortura. La cooperazione internazionale è essenziale per vincere la lotta al terrorismo; il trasferimento di individui non è certo un processo iniziato con questa amministrazione e sono certo che continuerà ad avere luogo – ne sono convinto – in futuro”.