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Turchia: la presidente della Conferenza delle ONG del Consiglio d'Europa invita la società civile ad essere vigile

Logo istituzionale del Consiglio d'Europa, istituito il 5 maggio 1949. Il Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo (Francia), raggruppa oggi 47 Stati membri del continente europeo
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A seguito del fallito colpo di stato avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 luglio 2016 in Turchia e della decisione di sospendere temporaneamente parte della Convenzione europea dei diritti umani nell'ambito dello stato di emergenza proclamato dal presidente Recep Tayyip Erdogan, la Presidente della Conferenza delle ONG internazionali del Consiglio d’Europa, Anna Rurka, ha espresso preoccupazione per la società civile turca e l’ha invitata ad essere vigile.

La Presidente ha in particolar modo affermato che nel contesto di uno stato d’emergenza la libertà di stampa e la possibilità per le ONG di monitorare la situazione dei diritti umani sono di fondamentale importanza per la preservazione dello stato di diritto. Inoltre, ha precisato che se il governo turco ritiene necessario lo stato d’emergenza al fine di proteggere la democrazia e le istituzioni, le disposizioni inderogabili della Convenzione devono essere rispettate.

Infine, la Presidente ha riaffermato che gli impegni presi dalla Turchia adottando gli strumenti legali del Consiglio d’Europa sono alla base del suo sistema democratico e invita la società civile turca e internazionale a vigilare sul rispetto dei diritti civili e politici da parte del governo turco, in particolare sull’impegno preso ad abolire la pena di morte.

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