Unione Africana: entrata in vigore la Convenzione di Kampala per la protezione e l’assistenza degli sfollati interni
Il 6 dicembre 2012 è entrata in vigore la Convenzione per la protezione e l’assistenza degli sfollati interni in Africa, un documento sottoscritto a Kampala (Uganda) nel 2009 che riconosce tutele giuridiche particolari per milioni di persone costrette a lasciare le proprie case da diversi Paesi del continente.
La Convenzione di Kampala è stata firmata da 37 dei 54 Paesi parti dell'Unione Africana ma è diventata vincolante solo lo scorso 6 dicembre grazie al quindicesimo strumento di ratifica depositato dal Regno dello Swaziland. Gli Stati che sin d'ora hanno ratificato la Convenzione sono: Benin, Burkina Faso, Repubblica Centrafricana, Gambia, Gabon, Guinea-Bissau, Lesotho, Niger, Nigeria, Ciad, Sierra Leone, Togo, Uganda, Zambia.
Grazie a questo trattato internazionale, gli Stati africani si trovano in prima linea per quanto concerne l'istituzione di un quadro normativo di protezione e aiuto agli sfollati (IDP-Internally Displaced People). Si tratta infatti del primo strumento giuridicamente vincolante che dà protezione ai milioni di africani che, pur forzati a lasciare le proprie abitazioni, non attraversano mai un confine internazionale.
Sfollati dai loro paesi, gli IDP hanno spesso fatto affidamento sul sostegno ad hoc fornito dalla comunità internazionale e dalle autorità nazionali, senza tuttavia avere diritto a questa assistenza. La Convenzione dell'Unione Africana per la protezione e l'assistenza agli sfollati (IDP) cerca di dare ai diritti un fondamento giuridico, vale a dire stabilendo il processo attraverso il quale gli Stati accettano di essere giuridicamente vincolati dai termini e dalle clausole della Convenzione medesima.
Nello specifco, la Convenzione impone agli Stati e ad altri attori non statali come i gruppi armati una serie obblighi in materia di assistenza umanitaria, compensazione e sostegno nella ricerca di soluzioni durature per gli IDP, nonché accesso all'intera compagine dei diritti umani riconosciuti agli stessi. Istituisce inoltre un quadro giuridico di riferimento per la prevenzione dello sfollamento interno, imponendo agli Stati di riconoscere agli IDP vulnerabilità specifiche e stabilendo il dovere di dare loro sostegno.