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Convenzioni e soft law sui diritti umani

Dal secondo dopoguerra, il diritto internazionale ha visto un progressivo straordinario sviluppo della normativa in materia di diritti umani. L’Italia non ha mancato di partecipare a tale fenomeno, contribuendo alla stesura e diventando parte di numerosi trattati internazionali

Il quadro degli obblighi internazionali dell’Italia in materia di diritti umani comprende convenzioni di portata universale adottate dalle Nazioni Unite e trattati di portata regionale del Consiglio d’Europa. Oltre agli strumenti spiccatamente dedicati ai diritti umani, è opportuno menzionare anche i trattati in materia di protezione dei rifugiati, di diritto umanitario (diritto internazionale dei conflitti armati), di disarmo e non proliferazione nucleare. 

Queste norme internazionali convenzionali, unitamente a quelle dei trattati istitutivi dell’Unione Europea e al diritto derivato dell’Unione, hanno prevalenza sulle norme di legge nazionali: l’art. 117 (1) della Costituzione stabilisce infatti che “[l]a potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”. L’eventuale incompatibilità tra le disposizioni di trattati internazionali ratificati dall’Italia e norme interne di portata legislativa è accertata dalla Corte Costituzionale

Tutte le norme dello Stato vanno interpretate in maniera compatibile con gli obblighi internazionali dell’Italia, compresi quelli assunti in materia di diritti umani.

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