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Gruppo di bambini alla scuola internazionale delle Nazioni Unite, New York
© UN Photo/Yutaka Nagata

Il Programma mondiale per l'educazione ai diritti umani

Autore: Amelia Goffi

Il Programma mondiale per l’educazione ai diritti umani (World Programme for Human Rights Education) è un programma delle Nazioni Unite ancora in attuazione nella sua seconda fase, indirizzato a promuovere una comprensione comune dei principi e delle metolodogie con le quali attuare una genuina e significativa educazione ai diritti umani. In particolare, il Programma mondiale cerca di promuovere percorsi di educazione ai diritti umani in tutti i settori della società e di fornire un quadro di riferimento per un’azione concreta e coordinata, mirando a rafforzare la partnership e la cooperazione a livello internazionale, al fine di creare un continuum coerente che possa radicarsi anche su base locale.

Il Programma mondiale è stato adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (Risoluzione 59/113) il 10 dicembre 2004. E’ coordinato dall'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e si basa sui risultati dell’esperienza del Decennio per l’educazione ai diritti umani 1995-2004 (vedi scheda dedicata).

Il Programma mondiale è stato strutturato in fasi consecutive, al fine di focalizzare meglio gli obiettivi nazionali dell'educazione ai diritti umani in specifici settori.

La prima fase (2005-2009) ha considerato in via prioritaria i sistemi educativi nella scuola primaria e secondaria. Il Piano d'azione deciso per la prima fase ha proposto strategie concrete e idee pratiche per l'attuazione dell’educazione ai diritti umani a livello nazionale. Operativamente Sul piano operativo, i vari uffici ed agenzie delle Nazioni Unite hanno pubblicato numerosi manuali didattici per i diversi ordini di scuola.

La valutazione finale di questa prima fase è avvenuta sulla base delle relazioni nazionali fornite all' Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani, raccolte e commentate dal Comitato di Coordinamento delle Nazioni Unite sull’Educazione ai Diritti Umani nel Sistema Scolastico in un Report conclusivo.

La seconda fase, attualmente in atto (2010-2014), si concentra sull'educazione ai diritti umani per l'istruzione superiore e sui programmi di formazione ai diritti umani per insegnanti ed educatori, funzionari pubblici, funzionari di polizia e personale militare. Il focus è stato definito sulla base di una consultazione,, promossa dall'Alto Commissario per i diritti umani, alla quale anche l’Italia ha fornito il proprio contributo. Le indicazioni operative concernenti la seconda fase sono contenute Piano d’Azione per la Seconda Fase del Programma Mondiale per l’Educazione ai Diritti Umani., in cui viene rilevata l'importanza fondamentale dell'educazione ai diritti umani nell'istruzione superiore, intesa come un processo che comprenda due aspetti interrelati:

  • I diritti umani attraverso l'educazione: dove tutte le componenti del processo di apprendimento, compresi i curricula, i materiali, i metodi e la formazione, sono da considerarsi strumenti necessari per un corretto apprendimento dei diritti umani;
  • Diritti umani nell'educazione: dove si rileva la necessità di garantire il rispetto e la pratica dei diritti umani da parte di tutti gli attori all'interno del sistema di istruzione superiore.

Con queste premesse vengono indicate azioni specifiche rivolte alle diverse componenti del percorso educativo: politiche nazionali adeguate, cooperazione internazionale, coordinamento e valutazione.

Nel 2013 è stato pubblicato il rapporto Views of States, national human rights institutions and other relevant stakeholders on the target sectors, focus areas or thematic human rights issues for the third phase of the World Programme for Human Rights Education, redatto dall'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani e adottato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il rapporto, che apre la strada alla terza fase (2015-2019) di attuazione del Programma mondiale, analizza e riassume le posizioni e le opinioni espresse dagli Stati, dalle istituzioni nazionali per i diritti umani e da altri attori della società civile che si occupano del settore dell'educazione, con particolare riferimento ai punti di forza e alle criticità riscontrati nelle precendeti fasi del programma.

Dal rapporto emerge la necessità di continuare a dare priorità all'educazione ai diritti umani nei settori di riferimento già individuati nelle fasi precedenti, vale a dire il sistema di istruzione formale - l'istruzione primaria, secondaria e superiore - così come la formazione per i dipendenti pubblici, funzionari di polizia e militari. Si sottolinea, inoltre, la necessità di allargare il Programma per l'Educazione ai diritti umani anche ai media ed alle organizzazioni della società civile che si occupano in particolare di politiche giovanili, persone con disabilità, minoranze, popoli indigeni e donne vittime di violenza.

Nel corso della ventisettesima sessione del Consiglio Diritti Umani è stata adottata, per consenso e con il sostegno di 113 Stati Membri, la risoluzione A/HRC/RES/27/12 relativa alla terza fase del Programma Mondiale per l'Educazione ai Diritti Umani che dà il via all’implementazione del relativo Piano d’Azione.

Alcuni elementi degni di attenzione erano già stati portati all’attenzione del Consiglio Diritti Umani in fase di presentazione della bozza del piano d’Azione - processo condotto nella sua interezza dall’Alto Commissario per i Diritti Umani previa consultazione degli Stati membri, degli stakeholders interessati e degli esponenti della società civile - dal Costa Rica, portavoce della Piattaforma per l’Educazione ai diritti umani e la formazione (di cui sono parte anche Marocco, Italia, Filippine, Senegal, Slovenia e Svizzera). Di seguito i principali:

  • Pur considerando che “giornalisti e professionisti della comunicazione” sono il “focus group” della terza fase, occorre puntare alla realizzazione degli obiettivi della prima e seconda fase.
  • E’ possibile garantire la libertà di espressione attraverso i principali risultati ottenuti nella sensibilizzazione e formazione ai diritti umani del focus group in questione.
  • Adottando la Risoluzione A/HRC/RES/27/12 il Consiglio Diritti Umani ha l’opportunità di riconoscere l’importanza dell’educazione e della formazione ai diritti umani, nonchè la promozione, la protezione e l’esercizio effettivo di tutti i diritti umani.

Durante la stessa sessione sono state adottate altre risoluzioni relative al Programma Mondiale e specificamente relative a “governo locale e diritti umani” (A/HRC/RES/27/4) e “sicurezza dei giornalisti” (A/HRC/RES/27/5).

Aggiornato il

27/11/2014