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Bambini con una maschera che riprende caratteristiche somatiche e culturali di diverse etnie.
© UNESCO/Bassam Jamalelddine

Il paradigma dei diritti umani quale fondamento del dialogo interculturale

Autore: Andrea Cofelice

Il dialogo interculturale, oggi, è un capitolo importante dell’agibilità del paradigma dei diritti umani e dei correlati principi democratici. Questo paradigma è infatti strumento indispensabile per gestire la difficile, potenzialmente conflittuale, condizione di multi-culturalità in termini di interazione dialogica, cioè di effettiva interculturalità.

Per le culture questo paradigma rappresenta, in particolare, un antidoto contro le ricadute omologanti della mondializzazione senza regole da un lato, e contro le contestuali, improduttive e destabilizzanti reazioni fondamentalistiche dall’altro. La cultura dei diritti della persona, infatti, aiuta a salvaguardare, nel segno dell’universale, proprio la diversità e i caratteri genuinamente endogeni delle culture, cioè l’anima profonda di ciascuna di esse.

Tuttavia, l’interazione dialogica fra culture, perché non si limiti soltanto alla trasmissione e alla comparazione di dati cognitivi - operazione evidentemente necessaria - né ad un’astratta contemplazione incrociata di patrimoni artistici, letterari, monumentali, ecc., deve giocarsi sul terreno dei fatti, dei comportamenti pratici, delle politiche pubbliche, delle azioni positive. Nell’era dell’interdipendenza e degli estesi processi di mondializzazione che le si accompagnano, il dialogo interculturale sarà dunque grandemente facilitato dalla discussione e dalla condivisione di un comune progetto di (nuovo) ordine mondiale fondato sul paradigma dei diritti umani, come esplicitamente prescrivono la Carta delle NU, la Dichiarazione universale del 1948 e l’intero ‘nuovo’ Diritto internazionale umanocentrico che ne discende.

Aggiornato il

5/11/2009