Nazioni Unite / ONU

Il paradigma dei diritti umani quale fondamento del dialogo interculturale

Bambini con una maschera che riprende caratteristiche somatiche e culturali di diverse etnie.
© UNESCO

Il dialogo interculturale, oggi, è un capitolo importante dell’agibilità del paradigma dei diritti umani e dei correlati principi democratici. Questo paradigma è infatti strumento indispensabile per gestire la difficile, potenzialmente conflittuale, condizione di multi-culturalità in termini di interazione dialogica, cioè di effettiva interculturalità.

Per le culture questo paradigma rappresenta, in particolare, un antidoto contro le ricadute omologanti della mondializzazione senza regole da un lato, e contro le contestuali, improduttive e destabilizzanti reazioni fondamentalistiche dall’altro. La cultura dei diritti della persona, infatti, aiuta a salvaguardare, nel segno dell’universale, proprio la diversità e i caratteri genuinamente endogeni delle culture, cioè l’anima profonda di ciascuna di esse.

Tuttavia, l’interazione dialogica fra culture, perché non si limiti soltanto alla trasmissione e alla comparazione di dati cognitivi - operazione evidentemente necessaria - né ad un’astratta contemplazione incrociata di patrimoni artistici, letterari, monumentali, ecc., deve giocarsi sul terreno dei fatti, dei comportamenti pratici, delle politiche pubbliche, delle azioni positive. Nell’era dell’interdipendenza e degli estesi processi di mondializzazione che le si accompagnano, il dialogo interculturale sarà dunque grandemente facilitato dalla discussione e dalla condivisione di un comune progetto di (nuovo) ordine mondiale fondato sul paradigma dei diritti umani, come esplicitamente prescrivono la Carta delle NU, la Dichiarazione universale del 1948 e l’intero ‘nuovo’ Diritto internazionale umanocentrico che ne discende.

Nel settembre 2022, l'UNESCO ha presentato il Framework for Enabling Intercultural Dialogue per misurare l'infrastruttura necessaria a sostenere un dialogo efficace. Costruito su due livelli interconnessi, i domini strutturali e i domini di supporto, sviluppa un approccio integrato per monitorare la forza delle strutture, dei processi, dei valori e delle competenze che rendono il dialogo interculturale efficace come strumento per promuovere l'inclusione e la pace.

Cinque settori strutturali che rappresentano gli elementi sistemici della società a livello sociale e istituzionale, definiti da politiche e quadri giuridici:

  1. Libertà di espressione;
  2. Governance e cittadinanza;
  3. Uguaglianza orizzontale;
  4. Coesione sociale;
  5. Stabilità e non violenza.

Quattro settori di supporto che rappresentano i principi, i valori e le competenze che hanno un impatto sulle azioni, le politiche e le attività del dialogo interculturale basate sull'interazione e l'impegno degli individui, nonché sul dialogo interculturale che opera "sul campo":

  1. Inclusione e rappresentanza;
  2. Leadership e organizzazione;
  3. Collegamenti e coerenza; 
  4. Competenze e valori

È stata sviluppata una piattaforma online che presenta i dati a livello nazionale per il Quadro di riferimento dell'UNESCO per l'attivazione del dialogo interculturale, che copre circa 160 Paesi in tutte le regioni dell'UNESCO.

Dall’analisi di questi dati, l’UNESCO ha sviluppato un rapporto analitico globale intitolato "We Need To Talk". Basandosi su dati innovativi, il rapporto evidenzia le principali opportunità politiche e di intervento per il dialogo interculturale come strumento di inclusione e di pace, presentando casi di studio di Paesi ad alto rendimento in ciascuna delle regioni dell'UNESCO e le riflessioni degli esperti sulle implicazioni dei dati per il sostegno dei processi di dialogo attraverso l'istruzione, la cultura e le arti, la negoziazione politica, i media e le tecnologie dell'informazione e la governance urbana.

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