Marcia PerugiAssisi

Appello della Marcia per la pace Perugia-Assisi “Costruiamo insieme un’Europa per la pace”, 12 ottobre 2003

Marcia Perugia Assisi 2021, studenti e studentesse UNIPD

La guerra contro l´Iraq ha diviso i governi europei impedendo all´Europa di agire in modo responsabile ed efficace. Allo stesso tempo decine di milioni di cittadini europei hanno dato voce ad un´Europa dei popoli unita attorno ai valori della pace, della giustizia e del diritto internazionale dei diritti umani. Il mondo è in uno stato di pericolo, i rischi sono terribili, la posta in gioco elevatissima e noi non possiamo accettare il silenzio e l´inazione dell´Europa. Se i governi restano divisi, i cittadini europei hanno la responsabilità di unirsi e di agire con determinazione e lungimiranza per dare vita ad un´Europa che si mette al servizio della pace e della promozione del bene comune mondiale. Un´Europa capace di affrontare le grandi sfide aperte mettendo un freno al dilagare della guerra, dell´ingiustizia, del terrorismo e del crescente disordine internazionale.

Occorre agire subito. Abbiamo bisogno urgente di un1Europa decisa a costruire e affermare sé stessa come soggetto politico di pace, autonomo e indipendente; determinata a costruire un ordine mondiale più giusto, pacifico e democratico centrato sulle Nazioni Unite e sul diritto internazionale dei diritti umani; decisa a combattere la fame, la sete, le malattie e la povertà promuovendo un1economia di giustizia; decisa a contrastare ogni piano di “guerra infinita”, di “scontro di civiltà” o di terrorismo per costruire nel Mediterraneo, nei Balcani e nel Medio Oriente una comunità di pace; impegnata a ridefinire coerentemente i suoi rapporti di amicizia e cooperazione con tutti i paesi vicini, con gli Stati Uniti, con il mondo arabo e con il resto del mondo.

Ci attendono scelte importanti, irrinviabili. Nei prossimi mesi l´Italia assumerà la Presidenza dell´Unione Europea; si concluderà la Convenzione Europea e il processo di definizione della Costituzione Europea; ci sarà l'ingresso di dieci nuovi paesi nell´Unione Europea e, infine, ci saranno le elezioni del Parlamento Europeo. Una grande responsabilità spetta ai paesi fondatori dell´Europa, a coloro che per primi, dopo tanti secoli di guerre, hanno avuto l1intuizione e la capacità di dare avvio alla costruzione dell´Europa come strumento di pace e di pacificazione. A questi paesi oggi incombe la responsabilità di dare una Costituzione democratica all´Europa che ripudi la guerra, in cui sia previsto un governo europeo responsabile di fronte al Parlamento Europeo, in grado di parlare al mondo con una sola voce.

Il mondo ha disperato bisogno di una nuova Europa e noi, cittadini europei, consapevoli delle nostre grandi responsabilità storiche, vogliamo lavorare insieme affinché l´Europa che stiamo costruendo si metta realmente a servizio della pace, della giustizia e della democrazia internazionale. Nessuno resti a guardare. 

L´Europa che vogliamo

L´Europa che vogliamo è aperta, solidale e nonviolenta. 

L´Europa che vogliamo è fondata sulla pace e sui diritti umani, sulla dignità umana e sui diritti che le ineriscono, sui valori indivisibili e universali della libertà, della democrazia, dell´eguaglianza, della giustizia e della solidarietà. L´Europa ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e riconosce nella pace un diritto fondamentale delle persone e dei popoli.

L´Europa che vogliamo è un protagonista di pace positiva che s´impegna a costruire un ordine internazionale pacifico e democratico rafforzando e democratizzando le Nazioni Unite e la cooperazione multilaterale, a ridurre l’ingiustizia planetaria, a sradicare la povertà, a prevenire e risolvere i conflitti, a sconfiggere il terrorismo, a sostenere la Corte Penale Internazionale.

L´Europa che vogliamo è aperta al resto del mondo, capace di stabilire con gli altri popoli e nazioni relazioni improntate alla ricerca del bene comune, alla cooperazione solidale, al riconoscimento e al rispetto delle diverse culture e identità.

L´Europa che vogliamo è impegnata a fare del Mediterraneo il mare della pace, del dialogo tra le grandi religioni, dell´incontro tra persone e culture diverse, della sicurezza e dello sviluppo umano per tutti.

L´Europa che vogliamo s´impegna a promuovere la pace, la giustizia e il rispetto dei diritti umani in Medio Oriente, mettendo fine al tragico conflitto tra israeliani e palestinesi sulla base del principio “Due Stati per due popoli”. L´Europa che vogliamo è decisa a saldare il suo debito storico con l´Africa e i suoi popoli aiutandoli ad uscire dalla crisi disperata che li imprigiona e ad avviare uno sviluppo autonomo. 

L´Europa che vogliamo è l´Europa della convivialità e dell´interculturalità: un´Europa che è accoglienza di popoli, di lingue, di culture, di identità e di storie diverse; un1Europa che rifiuta il razzismo e la discriminazione in tutte le sue forme; che riconosce e rispetta i diritti dei migranti e il diritto d´asilo ai profughi e rifugiati in fuga dalla guerra, dalla violenza e dalla fame.

L´Europa che vogliamo mette al centro la persona e i suoi diritti fondamentali, adotta un modello di sviluppo sostenibile, è capace di avere rispetto per la natura e per l´ambiente che ci circonda. 

L´Europa che vogliamo è l´Europa dei cittadini, degli eguali diritti di cittadinanza di tutti coloro che vi risiedono: investe nella democrazia e nella partecipazione, riconosce il valore e favorisce lo sviluppo dell´associazionismo anche prevedendo forme di consultazione e collaborazione da parte di tutte le istituzioni europee; promuove lo sviluppo di una società civile attiva, pluralista e responsabile.

L´Europa che vogliamo è l´Europa dei popoli che, in attuazione del principio di sussidiarietà, valorizza le istituzioni di governo locale e le formazioni di società civile quali attori essenziali al suo sviluppo democratico e federale nell´ottica della governabilità globale democratica.

L´Europa che vogliamo attua politiche economiche tese a creare nuova occupazione e ridare piena dignità al lavoro, a garantire a tutti il libero accesso ai diritti sociali di base, a salvaguardare il proprio modello di stato sociale promuovendo equità e giustizia distributiva al proprio interno e a livello internazionale.

Noi cittadini europei, uniti, oggi più che mai, nel nome della pace e dei diritti umani, della giustizia e della solidarietà tra i popoli, ci impegniamo a partecipare attivamente allo sviluppo democratico di questa Europa. 

Chiediamo che nella Costituzione Europea in discussione si affermi, come all´articolo 11 della Costituzione Italiana, che: “L´Europa ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e riconosce nella pace un diritto fondamentale delle persone e dei popoli. L´Europa contribuisce alla costruzione di un ordine internazionale pacifico e democratico; a tale scopo promuove e favorisce il rafforzamento e la democratizzazione dell1Organizzazione delle Nazioni Unite e lo sviluppo della cooperazione internazionale.” 

Con questo spirito ci impegniamo ad organizzare dal 4 al 12 ottobre 2003, in occasione del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, una nuova “Assemblea dell´Onu dei Popoli” dedicata all´Europa: una grande “audizione della società civile mondiale” sull´Europa e le sue responsabilità verso il mondo che si concluderà domenica 12 ottobre 2003 con una Marcia per la pace da Perugia ad Assisi. Obiettivo comune: costruire l”Europa che vogliamo, l´Europa per la pace.

Parole chiave

Marcia PerugiAssisi Europa costruzione della pace

Percorsi

Centro diritti umani