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Consiglio d’Europa: Educazione alla cittadinanza democratica e ai diritti umani ed Educazione globale

Studente alla giornata "Safer Internet" promossa dal Consiglio d'Europa
© CoE

Il Consiglio d’Europa riconosce all’educazione un ruolo di primaria importanza nel perseguimento del suo mandato (pace, diritti umani e stato di diritto). In tale ambito, il Consiglio d’Europa ha deciso di non attivare un programma specifico, ma ha inteso promuovere un’attività educativa continuativa e di grande rilevanza, che si sviluppa, in particolare, lungo due direttrici principali: “educazione alla cittadinanza democratica e ai diritti umani” ed “educazione globale”.

L'educazione alla cittadinanza democratica e ai diritti umani costituisce l'insieme delle pratiche e delle attività promosse dal Consiglio d'Europa al fine di educare i giovani e gli adulti a svolgere un ruolo attivo nella vita civile democratica, nel pieno esercizio dei loro diritti e responsabilità all'interno dei contesti sociali in cui sono inseriti.

Il Terzo Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Consiglio d'Europa, svoltosi a Varsavia nel maggio 2005 durante l’Anno europeo della cittadinanza democratica attraverso l’educazione, ha affidato all'Organizzazione il mandato di intensificare le iniziative al riguardo, con l'obiettivo di sviluppare politiche di educazione alla cittadinanza democratica e di educazione ai diritti umani, ponendo l'accento in modo particolare sulla coesione e sull'inclusione sociale, sul rispetto dei diritti umani e sulla governance democratica delle agenzie educative.
Rientra in tale ambito l’adozione, da parte del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, della Carta Europea sulla Educazione per la Cittadinanza Democratica e l’Educazione ai Diritti Umani (11 maggio 2010).

La Carta, nella sezione I, comma 2, definisce così i due ambiti correlati:

  • Educazione per la cittadinanza democratica significa educazione, formazione, accrescimento di consapevolezza, informazione, pratiche e attività che mirano, dotando i discenti di conoscenze, abilità e competenze e sviluppando le loro attitudini e i loro comportamenti, a renderli capaci di esercitare e difendere i loro diritti e le loro responsabilità democratiche nella società, di apprezzare la diversità e di giocare un ruolo attivo nella vita democratica, in vista della promozione e della protezione della democrazia e dello stato di diritto.
  • Educazione ai diritti umani significa educazione, formazione, accrescimento di consapevolezza, informazione, pratiche e attività che mirano, dotando i discenti di conoscenze, abilità e competenze e sviluppando le loro attitudini e comportamenti, a renderli capaci di contribuire alla costruzione e alla difesa di una cultura universale dei diritti umani nella società, in vista della promozione e della protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Di notevole importanza è anche il riconoscimento che viene dato ai diversi ambiti nei quali sono svolti i percorsi educativi relativi alla cittadinanza attiva e ai diritti umani, così definiti dall’art. 2 della Carta:

  • Educazione formale significa il sistema strutturato di educazione e formazione che opera dalle scuole pre-primare alle primarie secondarie e all’università. Essa si impartisce, in via ordinaria, all’interno delle istituzioni educative generali e vocazionali ed è certificata. In tale ambito sono stati pubblicati utili documenti di supporto per l'attività didattica degli insegnanti (vedi spillo relativo).
  • Educazione non-formale significa qualsiasi prestabilito programma di educazione mirante a sviluppare un ventaglio di abilità e competenze al di fuori del contesto educativo formale.
  • Educazione informale significa il processo continuativo nel quale ogni individuo acquisisce attitudini, valori, abilità e conoscenze dagli apporti e dalle risorse educative presenti nel proprio ambiente e dall’esperienza quotidiana (famiglia, gruppi di coetanei, vicini, occasioni d’incontro, biblioteche, mass media, lavoro, gioco, ecc.).

Nel giugno 2017 a Strasburgo, più di 400 rappresentanti di governi, istituzioni educative e organizzazioni della società civile hanno discusso sul futuro dell’educazione alla cittadinanza e ai diritti umani in Europa. L’obiettivo della conferenza era quello di esplorare come la Carta Europea sull'Educazione per la Cittadinanza Democratica e l’Educazione ai Diritti Umani possa essere ulteriormente rafforzata come un efficace strumento di supporto per la costruzione di una società democratica fondata sul rispetto dei diritti umani. Il Rapporto conclusivo della conferenza offre una panoramica sulle principali discussioni, oltre le motivazioni e i chiarimenti alla base dei risultati. Alcuni esempi delle conclusioni principali sono: 

  • L’Europa sta affrontando una serie di sfide alla democrazia e ai diritti umani. L’istruzione ha un ruolo importante nell’affrontare queste sfide. Il Consiglio di Europa dovrebbe assumere una leadership politica e strategica più forte in questo settore. 
  • Una proprietà condivisa delle società democratiche e un senso di appartenenza sono cruciali per la pace e la sicurezza in Europa e nel mondo. É quindi importante prestare particolare attenzione ai gruppi vulnerabili ed emarginati e affrontare la questione della disparità di accesso alla cittadinanza e all’educazione ai diritti umani. 
  • L’educazione alla cittadinanza democratica e ai diritti umani è di diretta rilevanza per la vita quotidiana. È essenziale collegarla direttamente alle esigenze specifiche di ciascuna categoria di studenti. Non dovrebbe essere aggiunta a ciò che devono imparare, ma deve essere integrata nello sviluppo delle competenze essenziali. 


L'Educazione Globale è invece una forma di educazione olistica, “che apre gli occhi e le menti delle persone alla realtà del mondo, e le risveglia a determinare un mondo di maggiore giustizia, equità e diritti umani per tutti”(Dichiarazione di Maastricht sull’educazione globale, 2002). Basandosi su un concetto di cittadinanza universale, l'Educazione Globale ricomprende, pertanto, l’educazione allo sviluppo, ai diritti umani, alla sostenibilità, alla pace, alla prevenzione dei conflitti e all'intercultura. Nella prospettiva educativo-pedagogica, l’Educazione Globale significa garantire opportunità e competenze per riflettere e condividere il proprio punto di vista e il proprio ruolo all'interno di una società globale interconnessa, nonché comprendere e discutere relazioni complesse tra fattori sociali, ecologici, politici ed economici, così da ricavarne nuovi modi di pensare ed agire.

Il concetto di educazione globale si è sviluppato soprattutto grazie al lavoro del Centro Nord-Sud per l’interdipendenza globale e la solidarietà del Consiglio d’Europa (vedi approfondimento nello specifico spillo).

L'idea di una Carta per l'Educazione Globale per gli Stati membri del Consiglio d'Europa è emersa nel marzo 1996 in occasione del workshop internazionale su “Partenariato sull'Educazione Globale – Educazione Globale nelle Scuole Secondarie” svoltosi ad Atene. Successivamente, nel 1997 venne redatta la Carta per l'Educazione Globale, primo documento di riferimento sull'educazione globale del Centro Nord-Sud., In seguito, a partire dalla Conferenza di Budapest “Collegarsi e Imparare per un cambiamento globale” tenutasi nel giugno 1999, il Centro Nord-Sud ha iniziato a sviluppare un meccanismo specifico al fine di mettere in rete professionisti degli Stati membri per condividere strategie e pratiche che possano incrementare e migliorare l'Educazione Globale. Nel 2008, infine, il Centro Nord-Sud ha pubblicato le “Linee Guida per un’Educazione Globale - Concetti e metodologie sull’educazione globale per educatori”.Queste costituiscono uno strumento di orientamento della didattica, per aiutare a stabilire approcci di educazione globale dove essi non esistono ancora e arricchire quelli già esistenti. Il suo contenuto è stato ideato prendendo in considerazione attività sul campo, referenze/informazioni e realtà culturali, geografiche, sociali ed economiche.

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