Unione Africana

L’Unione Africana: storia, obiettivi, funzioni e principali organismi

Sfondo bianco, mappa dell'Africa senza confini di color oro all'interno di due cerchi, in basso piccoli cerchi rossi incrociati l'uno con l'altro e foglie di palma che spuntano da entrambi i lati del simbolo.
© African Union

Nel 1963, trentadue Stati africani che avevano raggiunto l’indipendenza decisero di istituire l’Organizzazione dell’Unione Africana (OUA), al fine di promuovere l’unità e la solidarietà tra gli Stati del continente, consolidare la cooperazione e salvaguardarne l’integrità territoriale.
A partire da questa struttura, concepita inizialmente come organismo dedicato al completamento del processo di decolonizzazione, nel corso degli anni ‘90 si sviluppò un dibattito rispetto alla necessità di far fronte alle nuove sfide e ai cambiamenti globali.
Tale dibattito ha portato alla Dichiarazione di Sirte (1999) per la creazione dell’Unione Africana (UA), la quale verrà lanciata ufficialmente nel 2002 al Summit dei Capi di Stato e di Governo di Durban.
L’Unione Africana è stata istituita con l’intento di accelerare il processo di integrazione dell’Africa, sostenere gli Stati africani nel contesto dell’economia globale e affrontare i problemi sociali, economici e politici del continente.
Inoltre, tra gli obiettivi dell’UA (art. 3 atto costitutivo) rientrano il rispetto della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Universale dei diritti umani, la promozione dei principi democratici, della pace, della sicurezza e della stabilità nel continente, la promozione e protezione dei diritti umani e dei popoli, così come stabiliti nella Carta africana dei diritti umani e dei popoli e negli altri strumenti per i diritti umani rilevanti.
Al momento dell’istituzione dell’UA gli Stati membri erano 53 mentre con l’aggiunta del Sud Sudan (2011) sono giunti a 54. Nel 2017 il Marocco è tornato ad essere uno stato membro dopo la sua fuoriuscita nel 1984 a seguito dell’ammissione del Sahara Occidentale con cui aveva dispute territoriali. Ad oggi, l’Unione Africana comprende tutti i 55 stati del continente africano. 

Gli organi principali del sistema regionale UA che si prenderanno in considerazione sono i seguenti:

- Assemblea;
- Consiglio esecutivo;
- Commissione;
- Parlamento pan-africano;
- Comitato economico, sociale e culturale.

L’Assemblea UA

L’Assemblea è il principale organo decisionale e di policy-making dell’Unione Africana e comprende i Capi di Stato o di Governo degli Stati membri e va a succedere alla precedente Assemblea dell’Organizzazione dell’Unione Africana stabilita nel 1963. Tra le funzioni ed i poteri più importanti dell’Assemblea rientrano:

  • determinare le politiche comuni e monitorarne l’implementazione;
  • considerare nuove richieste di ammissione 
  • definire il budget 
  • eleggere presidente, vice presidente e commissari della Commissione dell’Unione Africana
  • Determinare struttura, funzioni, potere e composizione del Consiglio Esecutivo
  • modificare ed interpretare l’Atto Costitutivo
  • creare nuovi comitati, commissioni o gruppi di lavoro all’interno dell’Unione

Su questioni riguardanti pace e sicurezza, dal 2004  l’Assemblea ha delegato i suoi poteri al Consiglio di Pace e Sicurezza.
Dalla riforma del 2017, l’Assemblea ha deciso di tenere una sessione ordinaria annuale e sessioni straordinarie in caso di necessità. Le decisioni vengono assunte per consenso o, laddove questo non sia possibile, a maggioranza di due terzi degli Stati membri.
Il Presidente dell’Assemblea rimane in carica un anno con mandato rinnovabile una sola volta e viene scelto tra i capi di Stato o di Governo dei paesi membri, a rotazione tra le 5 regioni del continente.
Infine, l’Assemblea ha istituito i seguenti gruppi di alto livello (high-level panel) per discutere su tematiche specifiche:

- gruppo di alto livello dei Capi di Stato e di Governo sull’agenda dello sviluppo post-2015;
- gruppo di alto livello sul Commercio africano (HATC);
- gruppo di alto livello sulle fonti alternative di finanziamento per l’Unione Africana.

Il Consiglio esecutivo UA

Il Consiglio esecutivo dell'UA lavora in supporto all'Assemblea. Tutti gli Stati membri prendono parte al Consiglio esecutivo, normalmente per mezzo del Ministro degli Esteri.
Rientrano nel suo mandato del Consiglio esecutivo: coordinare e prendere decisioni su politiche che ricadono nell'ambito degli interessi comuni degli Stati membri, prendere in considerazione questioni sottopostegli da altri organi o dagli Stati e monitorare l'implementazione delle politiche dell'Assemblea.
Tra le politiche che gli concernono ricadono il commercio estero, politiche energetiche, per l'agricoltura, l'ambiente, la risposta umanitaria, salute, sicurezza sociale e la disabilità.

Inoltre, tra le più importanti funzioni del Consiglio esecutivo si ritrova inoltre:

definire il programma delle sessioni dell’Assemblea e le questioni da sottoporre alla sua considerazione

- determinare le politiche per la cooperazione tra l'Unione Africana e i partner africani;
- promuovere la cooperazione ed il coordinamento con le Comunità economiche regionali, la Banca africana per lo sviluppo, le altre istituzioni africane e la Commissione economica per l'Africa delle Nazioni Unite;
- valutare e fare raccomandazioni all'Assemblea sulla struttura, funzione e status della Commissione.

Il Consiglio esecutivo prende le proprie decisioni per consenso o, laddove questo non sia possibile, con una maggioranza di due terzi dei propri membri.Il Consiglio esecutivo Si riunisce almeno due volte all'anno in sedute ordinarie, normalmente immediatamente prima degli incontri dell'Assemblea e nello stesso luogo. Sessioni straordinarie possono essere richieste dal presidente del Consiglio, da uno stato membro o dal presidente della Commissione.
Gli incontri avvengono di norma a porte chiuse, salvo decisione contraria.

La Commissione UA

La Commissione è il segretariato dell’UA. Tra le sue funzioni si include:

- rappresentare l’UA e difendere i suoi interessi sotto la guida ed il mandato dell’Assemblea e del Consiglio esecutivo;

-Sottoporre proposte agli organi dell’UA e implementare decisioni prese da quest’ultimi

-Offrire supporto operativo agli organi dell’UA e agli stati membri
- agire come il custode dell’atto costitutivo dell’UA e degli altri strumenti giuridici;
- elaborare posizioni comuni e coordinare le azioni degli Stati membri in sede di negoziati internazionali;
- elaborare, promuovere, coordinare ed armonizzare i programmi e le politiche dell’UA con quelle delle Comunità economiche regionali.

La Commissione è composta da un presidente, un vice presidente e 8 commissari. Il presidente e il suo vice sono eletti dall’Assemblea per un periodo di quattro anni rinnovabili, sempre l’Assemblea nomina anche i Commissari, i quali vengono successivamente eletti dal Consiglio esecutivo.
Il Presidente della Commissione è la massima autorità ed il rappresentante legale dell’UA. Svolge diverse funzioni, tra le quali: presiedere a tutti gli incontri e alle deliberazioni della Commissione, presentare report richiesti dall’Assemblea, dal Consiglio esecutivo e da altri organi ed agire come depositario per tutti i trattati e gli strumenti giuridici dell’UA.
presidenti della Commissione dell’UA che si sono succeduti sono stati:

- Amara Essy, Costa d’Avorio (ad interim negli anni di transizione 2002-2003)
- Alpha Oumar Konaré, Mali (2003-2008)
- Jean Ping, Gabon (2008-2012)
- Nkosazana Dlamini Zuma, Sud Africa (2012- 2017)

-Moussa Faki Mahamat, Chad (2017- presente)

Gli otto commissari coadiuvano nella gestione della Commissione, ognuno per la propria area di competenza: pace e sicurezza; affari politici; energia e infrastrutture; commercio ed industria; affari sociali; economia rurale ed agricoltura; risorse umane, scienza e tecnologia ed infine affari economici.

Il Parlamento panafricano

Il Parlamento panafricano ha il compito di assicurare la piena partecipazione dei popoli africani nello sviluppo e nell’integrazione economica del continente. Viene quindi inteso come una tribuna per le persone provenienti da tutti gli Stati africani e per la diaspora africana nel mondo per essere coinvolte nella discussione e nel processo decisionale sui problemi e le sfide che il continente deve affrontare.
La sua ideazione è legata al Trattato di Abuja (1991) che stabilisce la creazione della Comunità economica africana e di un parlamento per il coinvolgimento dei popoli africani nello sviluppo economico del continente, mentre la sua istituzione è normata da un protocollo apposito del 2001, mentre le funzioni e gli obiettivi sono stati rivisti nel protocollo all’atto costitutivo dell’UA del 2014.
Benchè lo scopo a lungo termine sia il pieno esercizio della funzione legislativa tramite elezioni a suffragio universale, attualmente il Parlamento ha un mandato di tipo consultivo. Rientrano quindi tra le sue funzioni: facilitare e promuovere l’effettiva implementazione delle politiche dell’UA, incoraggiare il buon governo, la trasparenza e la responsabilizzazione degli Stati membri, promuovere la pace, la sicurezza e la stabilità, rendere familiare ai popoli africani e alla diaspora gli obiettivi e le politiche volte all’integrazione del continente africano nel quadro dell’UA. Inoltre, il Parlamento promuove il coordinamento delle politiche e attività delle Comunità economiche regionali (REC), ne definisce il budget e il regolamento e si occupa di fare raccomandazioni per il budget dell’UA.
I rappresentanti del parlamento pan-africano sono eletti dai parlamenti nazionali e sono 5 per ogni Stato membro che ha ratificato il protocollo del 2001.
Oltre all’assemblea di tutti i membri, la quale prevede almeno due sessioni annuali, il Parlamento ha 10 Comitati Permanenti ed un Comitato ad hoc, i quali il comitato per la cooperazione, le relazioni internazionali e la risoluzione dei conflitti ed il comitato su giustizia e diritti umani.
In particolare, il Comitato su giustizia e diritti umani ha il compito di assistere il Parlamento panafricano nell’armonizzare le legislazioni degli Stati membri e quello di promuovere il rispetto e lo sviluppo dei fondamentali principi di libertà, le libertà civili, la giustizia, i diritti umani e dei popoli all’interno dell’Unione.

Comitato economico, sociale e culturale (ECOSOCC)

Il Comitato economico, sociale e culturale (ECOSOCC) è stato stabilito nel 2004 come organo consultivo dell’UA ed è composto da organizzazioni della società civile. Il suo mandato include:
- contribuire alla traduzione in programmi concreti degli obiettivi e principi dell’UA e valutare tali programmi;
- fare raccomandazioni e intraprendere studi di approfondimento;
- contribuire alla promozione dei diritti umani, dello stato di diritto, dei principi democratici e di buon governo e dell’uguaglianza di genere;
- incoraggiare e sostenere la collaborazione tra UA e le organizzazioni della società civile.

ECOSOCC è composto da 150 organizzazioni della società civile, tra le quali: gruppi sociali in rappresentanza di donne, bambini, anziani, giovani e gruppi vulnerabili; associazioni di categoria (artisti, operatori sociali, insegnanti, professionisti legali) e le organizzazioni non governative.
A livello organizzativo, l’ECOSOCC prevede diversi organi:
- Assemblea generale come organo di decisionale;
- Bureau dei membri composto da un presidente e 5 vice;
- Comitato permanente (Standing committee) che supervisiona le attività e si assicura che le politiche definite dall’Assemblea vengano implementate;

-Comitato Credenziali che è responsabile dell’ammissione di nuove organizzazioni e si assicura che i membri rispettino certi criteri
- Dieci Commissioni settoriali (Sectoral Cluster committees) che si focalizzano su aree specifiche.

L’Assemblea generale dell’ECOSOCC si riunisce in sessione ordinaria una volta ogni due anni. Ogni membro ha diritto ad un voto e le decisioni vengono prese per consenso e, laddove questo non sia possibile, con la maggioranza dei due terzi dei presenti e votanti.
I partecipanti all’ECOSOCC sono eletti per un periodo di 4 anni e possono essere rieletti una sola volta.

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