solidarietà internazionale

Mozione di solidarietà con gli studenti cinesi (Tien An Men), adottata dal Comitato di direzione del Centro diritti umani dell’Università di Padova, 1989

in “Pace, diritti dell’uomo, diritti dei popoli”, anno III, numero 1, 1989
Logo Centro di Ateneo per i Diritti Umani "Antonio Papisca", Università di Padova

La carneficina perpetrata dal governo cinese nel tentativo di reprimere le legittime, pacifiche aspirazioni degli studenti e della popolazione al pieno rispetto di tutti i diritti umani suscita orrore.

Il brutale intervento dell’esercito viola i principi della Carta delle Nazioni Unite e il Codice internazionale dei diritti umani.

Di fronte al crimine commesso dal governo cinese, non ci si può limitare a espressioni di sdegno e condanna. Occorre concretamente agire, senza sosta, perché la dignità delle persone e delle comunità umane, in qualsiasi parte del mondo, venga integralmente rispettata, a cominciare dall'inviolabile diritto alla vita.

Chi ha ordinato l’impiego delle armi e quanti ne hanno fatto uso sono criminali ai sensi sia della legge morale, sia delle norme del diritto internazionale positivo in vigore dal 1976.

 

Come parte della comunità scientifica,

chiediamo fermamente il rispetto del principio, oggi sancito dal diritto internazionale dei diritti umani, in base al quale il valore della persona umana è prioritario rispetto alla sovranità e alla ragion di stato. Il fine primario degli stati, quello per cui sono tenuti a esistere e a governare, è di rispettare e promuovere i diritti umani, di soddisfare cioè tutti i bisogni umani essenziali, dalla vita alla libertà, alla democrazia, al lavoro. La sovranità degli stati deve cedere di fronte alla sovranità degli individui e dei popoli.

Chiediamo che le organizzazioni internazionali, in particolare l’ONU, la Comunità Europea e il Consiglio d’Europa, intervengano subito con i più appropriati mezzi di cui attualmente dispongono (risoluzioni di condanna e sanzioni), al fine di costringere il governo cinese a rispettare i diritti del popolo, in particolare quello all’autodeterminazione inequivocabilmente riconosciuto come diritto umano dall’identico articolo 1 dei Patti internazionali sui diritti civili e politici e sui diritti economici, sociali e culturali.

Chiediamo che, nell’ottica della costruzione di un nuovo ordine internazionale democratico, fondato sul rispetto dei diritti dell’uomo e dei popoli, si proceda senza indugio alla internazionalizzazione degli eserciti nazionali sotto l’egida dell’ONU, debitamente democratizzata, perché questa disponga di un efficace strumento di tutela delle norme del diritto internazionale dei diritti umani e proceda subito al disarmo reale.

Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di farsi immediatamente parte attiva sia in seno agli organismi internazionali sia direttamente nei confronti del governo cinese perché cessi qualsiasi comportamento contrario alle norme del diritto internazionale e in particolare perché la Commissione diritti umani delle Nazioni Unite attivi subito una commissione internazionale d’inchiesta e incarichi il suo Rapporteur speciale sulla pratica delle esecuzioni sommarie e arbitrarie a presentare un rapporto straordinario.

Chiediamo che il Tribunale Permanente dei Popoli si convochi in seduta straordinaria per giudicare lo stato cinese alla luce del crimine commesso.

Esortiamo le organizzazioni nongovernative a sentirsi sempre più legittimate nella loro generosa e intelligente attività di salvaguardia dei diritti umani.

Invitiamo l’opinione pubblica a mantenersi vigile sulle sorti della democrazia nel nostro paese e a respingere in tempo, risolutamente, qualsiasi suggestione autoritaria motivata da ragioni di efficentismo e decisionismo, sentendoci ancor più impegnati nella comune strategia di umanizzazione, di democrazia e di pace.

Chiediamo in particolare agli insegnanti e agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado di dare sempre maggiore importanza all’educazione ai diritti umani, alla democrazia e alla pace come parte essenziale di qualsiasi insegnamento.

Esprimiamo la nostra fraterna solidarietà agli studenti e alle università cinesi nel comune impegno per la promozione e la tutela dei diritti dell’uomo e dei popoli in qualsiasi luogo della terra.

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