Empowerment delle donne e sicurezza alimentare nella regione di Gabù.
“In questo momento mi trovo in Guinea Bissau per lavorare come capoprogetto per l’ONG AIFO (Amici di Roul Follerou). Il progetto, finanziato dall’AICS e in partnership con Mani Tese, si realizza nella regione di Gabù con la durata prevista di due anni e ha come scopo principale l’empowerment delle donne e delle persone con disabilità, con un particolare focus sulle donne disabili, purtroppo vittime di doppia discriminazione.
Il progetto prevede la promozione di attività generatrici di reddito e la prevenzione e risposta alla violenza di genere, prevalentemente in ambito domestico. L’obiettivo è di contribuire al rafforzamento delle fasce più vulnerabili della Guinea Bissau nella lotta contro la povertà e l’esclusione attraverso processi d’inclusione e di empowerment. Il primo risultato prevede di aumentare le possibilità di accesso delle donne e delle persone con disabilità a attività generatrici di reddito (AGR) tramite il micro-credito e le attività imprenditoriali sostenute da un incubatore di microimprese (start up). In parallelo, attraverso il contributo della comunità vengono attuate risposte per la prevenzione della violenza di genere e l’inclusione delle persone disabili attraverso un percorso di cambiamento dei comportamenti.
Il progetto coinvolge le autorità tradizionali, per indurre nella comunità uno spirito di emulazione che determini il cambiamento dei ruoli di genere. Il cambiamento avrà un impatto molto importante sui giovani, ostracizzando la violenza di genere, verso la costruzione di una comunità resiliente, produttiva e rispettosa dei diritti e delle pari opportunità.
Ho partecipato con entusiasmo a quest’iniziativa, consapevole che nella regione di Gabu, dove il progetto prende vita, la situazione è complessa: le donne subiscono diversi tipi di violenza sia fisica che psicologica e le tradizioni radicate in questa regione prevedono anche pratiche nefaste come quella della mutilazione genitale femminile. Mi sentivo, quindi, in sintonia con l’obiettivo principale del progetto, ossia di creare dei percorsi di inclusione sociale per le donne con disabilità e a livello “pratico” di fornire delle risorse per aprire una loro attività che le aiuterà ad essere più indipendenti economicamente dalla famiglia e dal marito“.
Elisabetta Quattrocchi ha frequentato il corso di formazione per formatori/trici Genere Donne, Pace, Sicurezza promosso dal Centro Diritti Umani “A. Papisca” dell’Universita’ di Padova e dal Centro Studi Difesa Civile.
Elisabetta Quattrocchi insieme ad alcuni dei beneficiari del progetto di AIFO in Guinea Bissau