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4/6/2016
Vista dei ghiacci polari, che si sciolgono, a bordo della nave della guardia costiera norvegese, la "KV Svalbard", durante una visita del Segretario generale Ban Ki-moon al Polo per toccare con mano l'impatto del cambiamento climatico sugli icebergs e sui ghiacciai.
© UN Photo/Mark Garten

Italia: ratificato un pacchetto di strumenti internazionali in materia ambientale e climatica

Il 26 maggio 2016 è entrata in vigore la legge 3 maggio 2016 n. 79 che autorizza la ratifica di una serie di strumenti internazionali in materia ambientale e climatica, provvedendo altresì ad adeguare la legislazione italiana di riferimento.

L’articolo 1 della legge autorizza innanzitutto la ratifica dell’Emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto, adottato nel 2012 per modificare la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (UNFCCC).

In secondo luogo, lo stesso articolo autorizza la ratifica dell’accordo tra UE e i suoi stati membri, da una parte, e Islanda, dall’altra, sull’impegno congiunto degli stessi attori per il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto relativi al secondo periodo di impegno.

Inoltre, tra gli strumenti la cui ratifica è autorizzata compaiono il Protocollo sulla valutazione ambientale strategica alla Convenzione sulla valutazione dell’impatto ambientale del 1991 e le Decisioni II/14 e III/7 che emendano la stessa Convenzione.

La stessa legge approva all’art. 4 la Strategia nazionale di sviluppo a basse emissioni di carbonio coerentemente con il Regolamento (UE) 525/2013. La Strategia mira a conseguire gli obiettivi che l’Italia si è impegnata a raggiungere con la firma e la ratifica dei Trattati e dei Protocolli internazionali in materia ambientale e climatica.

All’art. 6, infine, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare si impegna a comunicare i dati sulle emissioni agli organi competenti dell’UE e della UNFCCC al fine di garantire il monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi fissati. Sarà altresì garantita massima trasparenza e accessibilità dei dati tramite i siti internet istituzionali secondo lo stesso articolo.