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Referendum Abrogativi: al voto l’8 e 9 Giugno su lavoro e cittadinanza

referendum italiano
© cc Niccolò Caranti

Domenica 8 e lunedì 9 Giugno 2025, i cittadini italiani aventi diritto al voto saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque quesiti referendari abrogativi, come previsto dall’articolo 75 della Costituzione. I quesiti dichiarati ammissibili dalla Corte Costituzionale lo scorso 20 Gennaio, di cui si era già trattato all'interno dell'Annuario italiano dei diritti umani, riguardano temi cruciali legati al mondo del lavoro e alla cittadinanza. 

Quattro referendum sul lavoro

Promossi dalla CGIL e con 4 milioni di adesioni, i primi quattro quesiti referendari mirano a rafforzare le tutele per i lavoratori e modificare alcune delle norme introdotte con il Jobs Act e successive riforme.

In particolare:

  • “Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione”;
  • “Piccole imprese - Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale”;
  • “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”;
  • “Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione”.

Nel dettaglio, si punta a reintrodurre il reintegro per i lavoratori licenziati ingiustamente, superando il mero risarcimento economico previsto dal contratto a tutele crescenti; a eliminare il tetto massimo di sei mensilità per l’indennizzo dei lavoratori nelle piccole imprese; a rendere più giusti e trasparenti i contratti a termine, limitando abusi e precarizzazione e infine, a tutelare maggiormente la salute e la sicurezza nei cantieri e nei subappalti, ripristinando la responsabilità solidale in capo al committente, all’appaltatore e subappaltatore, in caso di infortuni sul lavoro.

Un referendum sulla Cittadinanza

  • Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana.

Il quinto quesito, promosso dal partito politico +Europa, propone di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale richiesto ai cittadini extracomunitari maggiorenni per poter fare richiesta di cittadinanza italiana. Tale dimezzamento allineerebbe la normativa italiana agli standard di molti Paesi europei e favorirebbe una più piena integrazione degli stranieri nella società. Consentirebbe, inoltre, un accesso più rapido ai diritti civili e politici, come il diritto di voto, la possibilità di partecipare ai concorsi pubblici e la libera circolazione all’interno dell’Unione Europea.

Partecipazione fondamentale per la validità del voto

Trattandosi di referendum abrogativi, è essenziale il raggiungimento del quorum: affinché l’esito sia valido, dovrà recarsi alle urne almeno il 50% + 1 degli aventi diritto al voto. Si tratta di un’occasione importante di partecipazione democratica, in cui i cittadini possono esprimere direttamente la loro volontà su temi che toccano i diritti fondamentali e il futuro della società italiana.

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