Michelle Bachelet aggiorna il Consiglio dei Diritti Umani sulle recenti questioni dei diritti umani in più di 50 Paesi
Durante la 46esima sessione del Consiglio dei Diritti Umani, l'Alto Commissario per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, ha rilasciato una dichiarazione sulle recenti questioni dei diritti umani riguardanti più di 50 paesi.
L’Alto Commissario sostiene che il modo migliore per affrontare i dilemmi imposti dalla crisi pandemica sia quello di coinvolgere la società civile, “il popolo di un paese è la risorsa migliore e più importante del suo leader”. Si presenta quindi come ancor più necessario l’impegno di garantire la responsabilità ufficiale attraverso le istituzioni di supervisione e una stampa libera.
Riguardo ai paesi europei, Ms. Bachelet esprime preoccupazione sulle misure che limitano il lavoro delle organizzazioni che proteggono i diritti dei migranti fornendo loro assistenza salvavita.
Un recente aggiornamento dell'Agenzia per i diritti fondamentali dell'UE (FRA) ha individuato circa 50 procedimenti penali o amministrativi avviati da Germania, Grecia, Italia, Malta, Paesi Bassi e Spagna dal 2016, contro gli attori umanitari coinvolti nella ricerca e nel salvataggio nel Mediterraneo. La maggior parte è stata avviata in Italia ed è avvenuta nel 2019.
Ulteriori preoccupazioni per la sicurezza delle persone su una delle rotte migratorie più letali del mondo derivano dalla consapevolezza che attualmente solo quattro navi umanitarie sono operative nel Mediterraneo centrale, mentre molte altre sono state sequestrate o impossibilitate ad operare. L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite ha ripetutamente espresso preoccupazioni riguardo a tali misure, così come gli atti correlati di intimidazione, molestia, ostruzione o negazione dell'accesso.
La dichiarazione completa è consultabile al link qui sotto.