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14/7/2012
Un gruppo di donne siriane protesta mostrando dei cartelloni
© UN Photo

OCSE – Pubblicata l’edizione 2012 dell’Indice di genere e istituzioni sociali (SIGI)

La discriminazione sociale e giuridica nei confronti delle donne rimane uno dei principali ostacoli alla crescita economica di molti Paesi emergenti ed in via di sviluppo. E’ quanto emerge dall’edizione 2012 dell’Indice di genere e istituzioni sociali (Social Institutions and Gender Index - SIGI), pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

Il SIGI è stato introdotto nel 2009 e rappresenta uno strumento innovativo per misurare il livello di discriminazione nei confronti delle donne in oltre 100 Paesi. Mentre altri indici misurano la disuguaglianza di genere in relazione ai risultati di alcune politiche (ad esempio nell’ambito del lavoro o dell’educazione), il SIGI intende aiutare i policy-makers ed i ricercatori a capire quali sono i fattori che conducono a tali risultati. A tal fine, il SIGI identifica e quantifica le istituzioni sociali discriminatorie, che includono matrimoni precoci, pratiche ereditarie discriminatorie, violenza contro le donne, pregiudizi in relazione ai figli, restrizioni all’accesso a spazi pubblici e risorse produttive, ed altro. Il SIGI mostra chiaramente che i Paesi con istituzioni sociali che sono discriminatorie per le donne conseguono, allo stesso tempo, risultati insoddisfacenti in relazione ad un’ampia gamma di indici di sviluppo, tra cui tasso di occupazione femminile, tasso di abbandono scolastico delle bambine e tasso di mortalità materna e infantile.

Secondo l’edizione 2012 del SIGI, alcune forme di discriminazione nei confronti delle donne restano molto diffuse. Dei 121 Paesi analizzati, 86 hanno pratiche o leggi discriminatorie relative all’eredità. Mediamente, in questi Paesi, circa la metà delle donne ritiene che la violenza domestica possa giustificarsi in alcune circostanze. In alcuni Paesi quali Niger o Mali, più della metà delle bambine tra i 15 e i 19 anni sono sposate. I Paesi con i più alti livelli di discriminazione si trovano in Africa e Medio Oriente.

Dal 2009, tuttavia, vi sono stati importanti progressi, anche in queste regioni. In Ruanda e Sud Africa, ad esempio, l’introduzione delle quote politiche ha permesso alle donne di ottenere una maggiore rappresentanza in politica. Il Sud Africa ed il Marocco figurano tra i Paesi che hanno fatto registrare i maggiori successi negli ultimi anni. Il Sud Africa ha introdotto un’importante riforma sulle leggi in materia di eredità, mentre in Marocco la riforma del Codice di famiglia ha garantito alle donne parità di diritti nell’ambito del matrimonio.

I Paesi dell’America Latina e del Sud-Est Asiatico hanno risultati relativamente buoni in relazione al SIGI. Tuttavia, l’implementazione delle leggi sull’uguaglianza di genere rimane una sfida aperta in America Latina. Inoltre, in molti Paesi del Sud-Est Asiatico, quali Cina o Vietnam, la predilezione verso i figli maschi è ancora persistente.

I dati completi dell’edizione 2012 del SIGI sono disponibili all’indirizzo sottostante.