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Save the Children: Rapporto "Back to school: alla ricerca del tempo perduto"

© Adriano Foraggio per Save the Children

Nel recente rapporto pubblicato da Save the Children, intitolato “Alla ricerca del tempo perduto- un’analisi delle disuguaglianze nell’offerta di tempi e spazi educativi nella scuola italiana”, emerge la relazione effettiva tra disuguaglianze di offerta sui territori ed esiti scolastici nel nostro paese. Inoltre, il rapporto tiene conto della qualità dell’offerta e la resilienza nell’apprendimento dei minori in svantaggio socioeconomico. Tale rapporto offre uno spunto al Parlamento per orientare gli investimenti sul rilancio della scuola, anche in vista delle elezioni a fine settembre.

Dal rapporto si evince una dispersione “implicita” al termine del ciclo scolastico della scuola superiore a livello nazionale pari al 9,7%. Tale valore però presenta una forte disparità geografica; nelle regioni meridionali, infatti, permangono percentuali di ‘dispersi’ alla fine del percorso di istruzione più elevate rispetto alla media nazionale, con una punta del 19,8% in Campania. Nel caso della dispersione esplicita, l’abbandono scolastico nella maggior parte delle regioni del sud va ben oltre la media nazionale, raggiungendo il 12,7%, con picchi in Sicilia, 21,1% e Puglia, 17,6%, e valori decisamente più alti rispetto a Centro e Nord anche in Campania, 16,4% e Calabria, 14%.

Per un quadro più dettagliato della condizione scolastica, il rapporto tiene conto anche di alcuni indicatori strutturali inerenti la scuola, come la presenza di mensa scolastica e tempo pieno, palestra e certificato di agibilità, mettendo in luce la correlazione positiva tra la qualità dell’offerta in termini di strutture e tempo scuola e il livello di apprendimento conseguito da studentesse e studenti.
Confrontando le 10 province italiane con l’indice di dispersione “implicita” più bassa e più alta, si può notare come nelle province dove l’indice di dispersione “implicita” è più basso, le scuole primarie hanno assicurato un’offerta maggiore di tempo pieno, di mense, palestre, e di strutture dotate di certificato di agibilità.

Proprio dove i bambini, le bambine e gli adolescenti affrontano, con le loro famiglie, le maggiori difficoltà economiche c’è maggior bisogno di un’offerta educativa più ricca; sulla base di tale presupposto, Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, chiede che il futuro governo avvii un investimento straordinario, volto ad attivare "aree ad alta densità educativa" nei territori più deprivati, in modo da assicurare asili nido, servizi per la prima infanzia, scuole primarie a tempo pieno con mense, spazi per lo sport e il movimento, ambienti scolastici sicuri, sostenibili e digitali. In tal senso è necessario un aumento significativo delle risorse destinate all’istruzione, puntando alla media europea che è pari al 5% del PIL.

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Parole chiave

educazione minori / infanzia Italia