AHRI: adottata la Dichiarazione di Edimburgo per rinnovare l’impegno nei confronti dei diritti umani
In occasione della Conferenza AHRI 2018 “Renewing rights in times of transition: 70 years of the universal declaration of human rights”, tenutasi dal 7 all’8 settembre 2018 a Edimburgo, Scozia, è stata adottata la Dichiarazione di Edimburgo “Renewing our Commitment to Human Rights”, il cui testo recita:
“Mentre celebriamo il 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani e della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, noi, l’Associazione degli Istituti per i Diritti Umani (Association of Human Rights Institutes AHRI), riuniti all'Università di Edimburgo l'8 settembre 2018, chiediamo un impegno fermo e senza riserve in materia di diritti umani in periodi di turbolenza. Dobbiamo confrontarci e rispondere all'ondata di razzismo, populismo e linguaggio violento che vediamo in politica, nei media e nella società. Respingiamo le idee anti-diritti umani che sono entrate nel discorso politico tradizionale. L'umanità dovrebbe sempre prevalere sulla nazionalità. Ribadiamo con fermezza l'universalità e l'indivisibilità di tutti i diritti umani come fondamento della pace internazionale, dello sviluppo sostenibile e della dignità umana.
Dovremmo impegnarci nelle battaglie di oggi piuttosto che in quelle di ieri. Ma le sfide sono davvero diverse da quelle di 70 anni fa? Coloro che scrissero la Dichiarazione Universale trovarono che “il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità”. In risposta ai genocidi in Ruanda e a Srebrenica, i leader mondiali nel 2005 decisero all'unanimità che i governi e la comunità internazionale hanno la responsabilità di proteggere le popolazioni dal genocidio, dai crimini di guerra, dalla pulizia etnica e dai crimini contro l'umanità. Oggi siamo inorriditi dal fatto che la comunità internazionale sta di nuovo permettendo che violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani, compreso il genocidio, avvengano sotto i nostri occhi. Siamo anche profondamente turbati dagli attacchi contro i difensori dei diritti umani in Colombia, Venezuela e in innumerevoli altri paesi. Mentre ci incontriamo, non possiamo non rimanere sconvolti dagli oltraggiosi crimini di guerra in Siria, Sud Sudan e Yemen e dal genocidio in atto nei confronti dei Rohingya. Invitiamo gli Stati parti della Convenzione contro il crimine di genocidio a ritenere sia i singoli autori che gli Stati responsabili delle violazioni, al fine di prevenirle e di fermarle e di ricercare la responsabilità e la riparazione.
In linea con la Dichiarazione universale, noi, come una rete globale di istituti accademici per i diritti umani, chiediamo a ogni individuo e ogni organo della società di difendere un nuovo ordine sociale e internazionale in cui tutti i diritti umani possono essere pienamente ed efficacemente realizzati”.
L’Association of Human Rights Institutes (AHRI) è una rete di oltre 70 istituzioni che svolgono attività di ricerca e di educazione nel campo dei diritti umani. Le istituzioni che ne fanno parte provengono da 34 paesi diversi. L'obiettivo di AHRI è riunire ricercatori sul tema dei diritti umani appartenenti a tutte le discipline, facilitare lo scambio di idee e le collaborazioni, promuovere la ricerca, l'istruzione e la discussione nel campo dei diritti umani. Il Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” è membro di AHRI dal 2009.