Anno internazionale delle lingue e Giornata internazionale della lingua materna.

 

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Il 2008 è stato dichiarato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “anno internazionale delle lingue” e ne ha affidato il coordinamento all’UNESCO, che ha eletto il 21 febbraio “Giornata mondiale della lingua materna”.

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La motivazione è da ricercarsi nella constatazione che tutto transita attraverso il linguaggio, “primo strumento del genio di un popolo”, come ha affermato Stendhal. È il linguaggio quindi che incarna l’identità nazionale, culturale, anche religiosa, di ciascuno e costituisce, per questo motivo, una delle dimensioni fondamentali di una persona.

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Ma gli specialisti stimano che più del 50% dei circa 6.700 idiomi parlati nel mondo siano, nel lungo periodo, a rischio di estinzione e che in media, ogni di due settimane, una lingua cessi di essere parlata. Le cause sono da ricercarsi soprattutto nel fatto che molti idiomi non sono rappresentati in seno al governo, la scuola ed i mezzi di informazione.

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Il problema è estremamente complesso, soprattutto dove esistono diverse stratificazioni linguistiche sul territorio, come il India, per esempio, dove si contano 1650 lingue diverse e più di un milione di istituzioni educative (dati UNESCO).

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Altro aspetto del problema riguarda gli immigrati: privare i minori immigrati della loro lingua madre significa creare una condizione di conflitto fra il modello familiare ed il modello sociale. Significa disprezzare la loro identità, mentre, se la loro lingua e la loro cultura saranno rispettati dai sistemi scolastici, anch’essi potranno sviluppare al meglio la stima verso sé e verso gli altri.

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Per queste motivazioni, quest’anno, nella Giornata Internazionale della Lingua Materna si svolgerà, presso la sede centrale dell’UNESCO, un seminario organizzato congiuntamente con il Consiglio d’Europa con l’obiettivo di porre particolare attenzione ai parametri internazionali relativi al multilinguismo. Saranno presi in esame alcuni strumenti giuridici, come la Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie e la Convenzione del 2003 per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale. All’ordine del giorno vi è inoltre il dibattito sulle politiche linguistiche messe in atto nel continente africano o in paesi come Ungheria e Paraguay.

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Per celebrare l'Anno Internazionale delle Lingue, inoltre, l'UNESCO invita i governi, le organizzazioni delle Nazioni Unite, le organizzazioni della società civile, le istituzioni educative, le associazioni professionali e i tutte le altre componenti sociali interessate, ad aumentare le proprie attività per promuovere e proteggere tutte le lingue, in particolare le lingue in pericolo, in tutti i contesti sociali.

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Come aiuto e supporto nell’attività pratica e nel monitoraggio, è stato predisposto dall’UNESCO un toolkit, ed un elenco di possibili campi di azione e di progetti attualmente intrapresi nel quadro dell'Anno internazionale delle lingue. (Vedi alla pagina specifica del sito ufficiale).