Approvato il primo Decreto Attuativo della Legge Delega in Materia di Disabilità: soddisfatte le Associazioni del settore
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il primo Decreto Attuativo della Legge Delega 227/21 in Materia di Disabilità con norme relative allariqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità ed affronta anche il tema dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità nel pubblico impiego.
Notizia accolta con soddisfazione delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle loro famiglie poichè, come evidenzia Vincenzo Falabella Presidente dellaFISH(Federazione Italiana Superamento Handicap), il lavoro è fondamentale per ”garantire inclusione, facendo uscire le persone con disabilità dalla logica dell’assistenzialismo”.
Le disposizioni di questo Decreto mirano a garantire a tutti i cittadini, sulla base di uguaglianza con gli altri, l’accessibilità universale ai servizi forniti dalle Pubbliche Amministrazioni e soprattutto garantire ai lavoratori con disabilità la possibilità di svolgere il loro lavoro in autonomia con la piena fruibilità degli spazi fisici e delle tecnologie alle postazioni di lavoro.
Il testo prevede nelle Pubbliche Amministrazioni un’apposita figura qualificata preposta alla programmazione strategica di modalità e azioni necessarie al raggiungimento della piena accessibilità fisica e digitale di strutture e servizi. Inoltre gli obiettivi di tutela e accessibilità delle persone con disabilità entrano ora a far parte del sistema di valutazione dei risultati e della performance degli enti pubblici, anche in relazione alla responsabilità dei dirigenti.
Sono stati inoltre stanziati due contributi: uno per le imprese sociali comprendenti nel proprio organico figure professionali (Disability Manager) che accompagnano la persona con disabilità durante il percorso di inserimento lavorativo e che si impegnano nel patto di servizio personalizzato.
Il secondo, pari a 7 milioni di euro, in favore di quegli Enti del Terzo Settore che abbiano assunto o assumeranno giovani con disabilità tra i 18 e i 35 anni, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, tra il 1° agosto 2022 e il 31 dicembre 2023.
Sottolinea Falabella che, per far sì che non sia solo una “toppa”, questo contributo dovrà essere successivamente reintegrato, insieme a tutti questi elementi positivi “per pianificare sin da subito una riforma complessiva della legge 68 in linea con il Jobs Act, così da superare tutti gli elementi negativi che ancora oggi sono barriere per l’accesso al lavoro delle persone con disabilità. Dobbiamo costruire una grande riforma dove al centro si metta la persona e non la sua disabilità”.
E ancora: “Dobbiamo recuperare il gap che esiste tra la normativa estremamente avanzata che abbiamo in materia di disabilità e la realtà. Il problema di fondo è che il mondo del lavoro non è aperto alle persone con disabilità, c’è ancora reticenza nel valutare le persone per le loro competenze: a me piacerebbe che venisse superata l’imposizione da parte della norma e che una persona con disabilità fosse assunta per le sue competenze e non perché la legge 68 lo impone”.
Le disposizioni presentate nel testo di questo decreto sono segni positivi di cambiamento, anche rispetto al problema dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità nella Pubblica Amministrazione, che attualmente,da questo punto di vista, risulta paradossalmente inadempiente (33,1% nel 2019) e non fornisce certo un buon esempio di coerenza per i privati, che troppo spesso ancora “preferiscono pagare la sanzione amministrativa piuttosto che assolvere l’obbligo di assunzione delle persone con disabilità”.