Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa: adottata la risoluzione 2612 sui salvataggi in mare delle persone migranti e la protezione dei loro diritti

Il 26 giugno 2025 l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha adottato la risoluzione 2612 dal titolo “Salvare le vite delle persone migranti in mare e proteggere i loro diritti umani” con 56 voti a favore, 12 contrari e 10 astenuti. Basata sul rapporto del deputato portoghese SOC Paulo Pisco, la risoluzione richiama gli stati membri all’obbligo fondamentale di proteggere il diritto alla vita, come sancito dall’Art. 2 della Convenzione Europea dei Diritti Umani. Nell'ambito di applicazione della risoluzione, ciò si traduce nella necessità per gli stati membri di adottare un approccio condiviso e strutturato per affrontare la questione della protezione delle persone migranti e rifugiate nelle acque europee.
Con questo fine nella risoluzione si esortano gli stati membri a rispettare il diritto umanitario internazionale, il diritto marittimo e le norme sulla protezione di migranti e rifugiati, nonché a potenziare le capacità delle guardie costiere nazionali, specialmente in aree critiche come l’Egeo, le Canarie e la Sicilia. Inoltre viene sollecitato il ripristino di operazioni di ricerca e soccorso europee con la creazione di un apposito organismo. Il testo solleva poi preoccupazioni sulla cooperazione con le guardie costiere libiche e tunisine, suggerendo una rivalutazione alla luce delle numerose segnalazioni di violazioni dei diritti umani.
Altri punti chiave includono il contrasto al traffico di migranti, il divieto di respingimenti, il monitoraggio delle violazioni dei diritti umani in mare, quali respingimenti ed espulsioni collettive, e la necessità di permettere alle organizzazioni umanitarie della società civile di operare senza ostacoli, il cui instancabile impegno, assieme a quello della guardie costiere e dei reparti della marina militare nazionali, viene ricordato e riconosciuto anche nella risoluzione. Infine, l’Assemblea sottolinea l'importanza di stabilire vie legali sicure per le persone migranti che necessitano di protezione internazionale, evidenziando un approccio più umano e rispettoso dei diritti alla complessa questione migratoria.