discriminazione

Commissione contro Razzismo e Intolleranza del Consiglio d’Europa: pubblicato il rapporto 2021

Strada trafficata, alcune persone indossano la mascherina

ECRI, la Commissione contro Razzismo e Intolleranza del Consiglio d’Europa, ha pubblicato il rapporto 2022, in cui ha individuato come cause principali di marginalizzazione la pandemia, il razzismo delle forze dell’ordine, e l’aumento dei sentimenti anti-LGBTI nel discorso pubblico.

La digitalizzazione richiesta dalla pandemia ha creato una nuova discriminazione per le persone che non hanno acesso alla tecnologia, traducendosi in impossiblità di accedere all’educazione e ai portali amministrativi e del settore della sanità.

Fra i lavoratori dei settori che non hanno potuto convertirsi allo smart working e hanno continuato a lavorare di persona, la maggior parte ha un background migrante. Vista l’impossibilità di lavorare da remoto, questa categoria è stata una delle più esposte al contagio.

Fra gli studenti e le studentesse, i ragazzi e le ragazze di etnia Rom e che provengono da famiglie migranti hanno mostrato più difficoltà a seguire le lezioni online, a causa di spazi ridotti e mancanza di connessione internet. Solamente in alcuni Stati le autorità hanno previsto dei modi per aiutare questi ragazzi.

Una manifestazione di profilazione razziale è individuabile nel modo in cui le limitazioni imposte dalla pandemia come lockdown e coprifuoco sono state applicate da parte delle forze di polizia, sanzionando soprattutto persone immigrate, stigmatizzando intere comunità per le azioni di un singolo individuo e facendo un uso eccessivo della forza.

Anche la situazione delle persone appartenenti alla comunità LGBTI è stata impattata dalla pandemia: i giovani che ancora vivono con i genitori hanno subito discriminazioni e intimidazioni, l’accesso ai servizi di consulenza di persona è diventato praticamente impossibile, e nei media e nello spazio pubblico si è assistito all’aumento della politicizzazione del discorso LGBTI, a volte arrivando anche ad adottare leggi che formalizzano la discriminazione.

La Presidente della Commissione ECRI ha sottolineato come l’insorgere del discorso ultranazionalista sia un fattore estremamente preoccupante, e come sia stato uno dei fattori scatenanti dell’invasione russa in Ucraina attualmente in corso.

Proprio per sottolineare la completa opposizione alla guerra, la commissione ECRI ha escluso la Federazione Russa dall’elenco degli Stati Membri. Una delle conseguenze di questa decisione è la fine del monitoraggio da parte di ECRI sui temi di razzismo e intolleranza in Russia.

 

Il rapporto è disponibile qui

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razzismo discriminazione LGBTQI+