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Consiglio d’Europa – Adottato il Protocollo n. 14bis alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali

Lo scorso 13 maggio, nel corso della 119° sessione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, i Ministri degli affari esteri dei 47 rappresentanti degli Stati membri del Consiglio hanno adottato il Protocollo n. 14bis alla Convenzione europea sui diritti umani, che consentirà alla Corte europea dei diritti umani di aumentare, a breve termine, la capacità di trattare i ricorsi pervenuti.

In particolare, il nuovo protocollo consentirà, in attesa dell'entrata in vigore del Protocollo n. 14, l'immediata e provvisoria applicazione di due elementi procedurali del Protocollo n. 14 nei confronti di quegli Stati che hanno preventivamente espresso il loro consenso:

  • un unico giudice potrà respingere i ricorsi manifestamente inammissibili, mentre ora si richiede una decisione da parte di una commissione di tre giudici;

  • la competenza delle commissioni composte da 3 giudici sarà estesa fino a dichiarare non ricevibili i ricorsi pervenuti e a decidere sul merito di quei casi che ricorrono spesso e sui quali vi è già una consolidata giurisprudenza della Corte. Attualmente, questi casi sono trattati da camere composte da sette giudici.

Il Protocollo n.14 bis sarà aperto alla firma il 27 maggio e avrà bisogno della ratifica da parte di tre Stati per entrare in vigore. Le sue disposizioni si applicano ai casi pendenti dinanzi alla Corte contro ciascuno degli Stati membri per i quali il Protocollo è entrato in vigore. Gli Stati membri, se lo desiderano, possono applicare le disposizioni provvisorie prima dell'entrata in vigore del Protocollo.

Si ritiene che l’applicazione del Protocollo n.14bis, anche se non fornirà una risposta definitiva ai problemi della Corte, aumenterà l'efficienza del Tribunale del 20-25%. I Ministri hanno tuttavia ribadito che l'entrata in vigore del Protocollo n. 14 deve rimanere l’obiettivo prioritario.

Nel corso della sessione, il Comitato ha anche adottato:

  • una dichiarazione per celebrare il 60° anniversario del Consiglio d'Europa, riaffermando e aggiornando la politica e gli obiettivi fissati al Vertice di Varsavia dei capi di Stato e di Governo tenutosi nel maggio 2005;

  • una dichiarazione concernente l’attuazione pratica delle politiche sulla parità di genere

I ministri hanno inoltre discusso sullo stato della democrazia in Bielorussia, l'unico Stato europeo non membro del Consiglio d'Europa, e sul conflitto in Georgia. Al termine della sessione, la Slovenia ha preso il posto della Spagna in qualità di presidente del Comitato dei Ministri per i prossimi sei mesi.


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